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Amianto, quali rischi e quali obiettivi per tutelare il futuro?

Amianto

Sappiamo tutti quanto l’amianto possa essere pericoloso per l’uomo e l’ambiente. Per approfondire l’argomento, abbiamo parlato con il dottor geologo Francesco Farfaglio.

Amianto:  di cosa si tratta?

“L’amianto comprende una famiglia di silicati fibrosi; per le caratteristiche di resistenza al calore agli acidi e agli alcali, è stato utilizzato, fino ai primi anni ‘90, nell’industria, nei trasporti e nell’edilizia”: spiega il dottor Farfaglio. “Tuttavia, nel giro di pochi decenni, ha subìto delle pesanti contraddizioni. Considerato dapprima un materiale sicuro, si è rivelato negli anni pericoloso; dunque è stato vietato dal mercato in quasi tutto il mondo”: sottolinea. La legge 257 del marzo del 1992 ha messo al bando l’amianto e obbliga lo smantellamento solo da ditte autorizzate.

Amianto Ambiente
L’amianto provoca danni all’uomo e all’ambiente

Quali danni provoca?

Prosegue ancora il dottor Farfaglio: “I materiali contenenti amianto, in assenza di idonea manutenzione, possono liberare nell’aria fibre. Queste, se inalate, provocano gravi patologie all’apparato respiratorio (es. Asbestosi), nonché neoplasie a carico di altri organi”. La polvere di amianto è il più pericoloso e diffuso cancerogeno ambientale; miete circa 3 mila morti all’anno. “Si ritiene importante provvedere ad una progressiva bonifica delle coperture in cemento amianto e dei restanti manufatti. Il tutto si deve svolgere in tempi ragionevoli e con una programmazione che tenga conto delle condizioni di rischio potenziale”: ci dice ancora. “Tale percorso si deve affrontare con senso di responsabilità, secondo principi di tutela della salute e, nello stesso tempo, di valorizzazione del patrimonio immobiliare”.

Cosa fare contro i rischi da amianto?

Per quanto riguarda i rischi che si corrono, il dottor Farfaglio ci suggerisce dei punti da mettere in atto. “Innanzitutto, bisogna attuare il censimento di tutti i siti, edifici, impianti, manufatti e materiali contenenti amianto. L’obiettivo è quello di descrivere dettagliatamente la reale situazione del territorio e prevenire l’abbandono di tali rifiuti che possono essere causa e fonte di emissione delle fibre d’amianto”. Continua ancora: “Inoltre, bisogna puntare alla rimozione di tutti i rifiuti abbandonati contenenti amianto, favorendo la vigilanza sul territorio comunale con lo scopo di prevenire e limitare l’insorgere di tali fenomeni”. Un altro aspetto da non sottovalutare è quello della: “programmazione degli interventi di rimozione e smaltimento dei manufatti secondo quanto previsto dalla Legge Regionale n.10 del 2014”: ci dice.

Quali obiettivi futuri a tutela dell’uomo e dell’ambiente?

“Nel futuro bisognerà programmare e tutelare la salute, nei luoghi di vita e di lavoro, dai rischi connessi con l’esposizione all’amianto, intervenendo con mirate ed efficaci azioni di prevenzione. Il tutto va fatto predisponendo, attraverso la creazione di una mappatura, la bonifica e il recupero di tutti i siti, impianti, edifici e manufatti presenti nel territorio comunale in cui sia rilevata la presenza di amianto, attraverso una serie di interventi”: spiega il dottor Farfaglio.

Come agire contro i danni provocati dall’amianto?

“Sarà necessario redigere un censimento idoneo a definire una mappatura per l’individuazione delle aree soggette ad un maggior interesse per la salute pubblica e, in particolar modo per le fasce deboli”. E poi continua: “Vanno agevolate le attività di bonifica per ridurre, fino ad annullare, la presenza di manufatti in condizioni conservative critiche. Va incentivata la manutenzione del patrimonio immobiliare pubblico e privato. Diventa opportuno la promozione dell’installazione di sistemi per il risparmio energetico; nonchè la messa in opera di fonti di energia rinnovabile. Infine, è necessario appurare le corrette procedure di lavoro nelle attività di bonifica e di smaltimento dell’amianto”.

Amianto Francesco Farfaglio
Il dottor geologo Francesco Farfaglio

Quali speranze per la salute dell’uomo e dell’ambiente?

“Sarebbe auspicabile avere un aumento delle bonifiche di siti con presenza di amianto. Ciò comporterebbe una riduzione del rischio ambientale e sanitario. E tutti noi sappiamo quanto questo andrebbe ad incidere in maniera positiva anche nel nostro territorio”: conclude il dottor Farfaglio.

Amianto, quali rischi e quali obiettivi per tutelare il futuro? ultima modifica: 2020-05-26T08:04:01+02:00 da Cristina Scevola

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