Emergenza Coronavirus: anche la stampa in 3D francofontese ha risposto all’appello di FabLab. E a supportare la richiesta è stata Samantha Carnibella.
Coronavirus e stampa in 3D: chi è la francofontese che ha risposto all’appello di FabLab
A rispondere all’appello lanciato da FabLab Messina è stata la 34enne francofontese Samantha Carnibella. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Catania, Samantha consegue la laurea magistrale in Comunicazione Pubblica, d’Impresa e Pubblicità. Dopo 15 anni di esperienza presso diverse agenzie di comunicazione e di stampa, decide di mettersi in proprio creando ‘Hapù’. “In questa nuova realtà mi occupo insieme a diversi collaboratori di progettazione grafica e stampa su diversi supporti. Ho inserito anche il reparto stampa 3D in quanto affascinata dal mondo della prototipazione del quale la stampa 3D si fa pioniere”: racconta.
Coronavirus e stampa in 3D: la risposta all’appello di FabLab
“Data la particolare condizione in cui tutto il mondo versa in questo momento, mi ritrovo a passare molto tempo sul web e sui social. Ho visto un appello pubblicato dal Fab Lab di Messina”: ci racconta Samantha. “L’organizzazione, in collaborazione con l’Università di Messina, chiedeva a tutti i possessori di una stampante 3D di realizzare l’ adattatore “Charlotte 1″ progettato da Isinnova (ndr un’azienda di Brescia)”.
Coronavirus: quando in soccorso arriva la stampa in 3D
“Non essendo competente in campo medico, ho iniziato subito a fare delle ricerche per capire il modo in cui questo ‘tubicino’ che avrei dovuto stampare poteva essere utile alle aziende ospedaliere”: spiega. “L’adattatore – ci dice in dettaglio – servirà a convertire le maschere EasyBreath di Decathlon in maschere CPAP (ventilazione meccanica a pressione positiva continua), ovvero le classiche maschere da snorkeling diventano dei respiratori salvavita. Gli adattatori, che abbiamo consegnato a San Gregorio (il punto di raccolta, sono destinati al Policlinico G.Martino di Messina”.
Coronavirus e stampa in 3D. Samantha Carnibella: “Voglio dare il mio contributo”
“Abbiamo tutti sentito parlare di questa grossa mancanza di respiratori in Italia per far fronte a questo terribile virus“: ci racconta. “Attraverso questa piccola modifica a delle semplici maschere riusciremo a colmare in parte questo deficit significativo. Non pensavo di poter dare il mio contributo attivo in questa emergenza non essendo un medico o un infermiere; invece si, posso e voglio fare la mia parte“.
FabLab e il modello dell’adattore in 3D
Poi ci spiega quali indicazioni che sta seguendo per stampare gli adattori: “Il modello è stato condiviso da FabLab in un apposito forum, dove mi sono iscritta. Lì possiamo, oltre a scaricare il progetto, prendere accordi per la consegna, scambiare opinioni e consigli sulla realizzazione, oltre a tenerci aggiornati su quanto già fatto e su quanto c’è da fare”.
Samantha Carnibella: “Sento una responsabilità civica verso la mia comunità”
Fino ad ora l’attività di Samantha Carnibella con la stampante 3D era rivolta all’ambito pubblicitario. “Nulla che ha a che vedere con l’importanza di questo progetto”: ci dice. “Sento una responsabilità civica verso la mia comunità; penso che anche se avessi stampato solo un adattatore forse avrei salvato una vita. Sono in grado di fare questo, nel mio piccolo e in base alle mie possibilità e non intendo girare la testa dall’altra parte. Posso e devo fare quello che mi viene chiesto per essere utile nel combattere questo triste momento della nostra storia”.
Covid- 19 e stampa in 3D. L’appello agli stampatori 3D
“Se siete in possesso di una stampante 3d anche a livello amatoriale, è il momento di fare la vostra parte”: dice Samantha rivolgendosi agli stampatori 3D. “I ragazzi di Fab Lab sono molto disponibili a dare tutte le indicazioni, anche tecniche, nell’impostazione della macchina per chi appunto è alle prime armi. Quindi basta solo possedere la stampante e tutto sarà facilissimo. Possiamo essere utili. Dobbiamo essere utili“: sottolinea. “Abbiamo la possibilità di salvare delle vite e potrebbe essere nostro nonno o il nostro vicino di casa o anche uno sconosciuto: nessuna vita vale meno di un’altra”. E infine rivolge un ringraziamento speciale: “Voglio ringraziare la nostra addetta alla progettazione e stampa 3d, Sevgi Demir, senza la quale probabilmente tutto questo non si sarebbe potuto realizzare”.