“I racconti di nonnOperaio” di Paolo Gallo è senza dubbio un volume da leggere per conoscere una parte di storia ‘segreta’ della nostra Francofonte durante un’epoca difficile, quella del fascismo. I protagonisti sono, come si evince dal titolo, i racconti dei ‘nonni’, soci intervistati dalle donne della Società Operaia. Ma non solo. Semplice e di grande impatto, il libro fotografa quella che era allora la vita quotidiana dei francofontesi. Un modo per capire e scoprire chi eravamo quando il mondo stava vivendo il più tragico degli eventi.
“I racconti di nonnOperaio”: l’idea del libro
Il volume nasce dall’esigenza di trasmettere la storia locale; al contempo l’obiettivo è stato anche quello di stimolare i ricordi dei ‘nonni’, affinchè si possa lasciare una traccia inedita delle esperienze di cui sono non solo portatori, ma anche e soprattutto testimoni diretti. “La scelta dei temi è stata semplice”: commenta Paolo Gallo, autore del libro e presidente della Società Operaia ‘L’Unione’. “I giovani, per genesi, sono il nostro futuro. Mi piace pensare che noi possiamo essere la loro storia. Essendo una società antica, possiamo accedere a testimonianze dirette. E da qui nasce quel percorso che poi ha portato alla pubblicazione del libro. Questi nonni non parlavano facilmente di questa parte di vita. Hanno avuto la forza di poter finalmente portare la loro versione dei fatti vissuti in prima persona o dai loro diretti familiari”.
“Per me è stato facile, grazie ai miei soci, attraverso le interviste, ricavare queste informazioni. Ma per fare ciò ho dovuto prima costituire un gruppo che potesse svolgere il compito di intervistatore. Per creare questo scrigno di ricordi ho dovuto formare le intervistatrici e poi ho dovuto stabilire un contatto tra le donne intervistatrici e i ‘nonni’ della società operaia”. Agli intervistati sono state poste delle semplici domande e il risultato è stato straordinario: un bagaglio di ricordi inediti che contribuiscono ad arricchire le nostre conoscenze.
La scelta delle donne intervistatrici
Le donne, nel volume di Gallo, hanno rivestito un ruolo centrale. Sono loro, infatti, le intervistatrici. “Già dal primo statuto redatto nel 1876 – spiega- non è mai stato scritto alcun articolo che facesse riferimento al solo socio maschile. Non c’è mai stata nessun tipo di discriminazione di genere. Il gruppo donne della società operaia sta lavorando benissimo. Sono un valore aggiunto e danno il loro contributo. Le donne hanno quella sensibilità che di fronte a una persona anziana diventa l’arma per poter aprire questo scrigno di ricordi”.
I racconti di nonnOperaio: uno scrigno di storie vere
Ci spiega ancora l’autore: “Il libro riporta solamente una minima parte di quello che ho tratto dalle interviste, che – sottolinea –non sono state fatte solo ai nonni di questo sodalizio”. Le interviste ai nonni hanno riportato a galla tantissime storie. “Altri mi hanno raccontato delle cose, altri ancora sussurrate, e non me la sono sentita di riportarle nero su bianco, perchè certe storie sono così forti, così vere, che non ho avuto il coraggio, in questo mio cimentarmi come scrittore, di riportarle. Ma se le riportassi, potrei scriverne almeno altri dieci di volumi”: conclude.