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INTERVISTE

“Il Natale è la festa della luce”: il seminarista Ferrera

Presepe Natale

Il Natale è una festa che racchiude un grande valore cristiano. Ne abbiamo parlato con il seminarista Jack Ferrera.

Quando è stato realizzato il presepe per la prima volta?

“Il presepe (o presepio), fu per la prima volta realizzato da San Francesco d’Assisi quando (rientrato dal viaggio in Terra Santa), si fermò a Greccio, un piccolo centro in provincia di Rieti. Per la realizzazione fu aiutato da Giovanni Velita, castellano del paese. Su richiesta del poverello di Assisi, cerco una grotta dove costruì una mangiatoia dove condusse il bue e l’asinello e tutti gli altri personaggi in primis le figure di Maria e Giuseppe. Le fonti francescane (cap. XXX) ci dicono che durante la messa della notte nella mangiatoia apparve Gesù bambino raggiante di luce nell’atto di benedire i presenti preso successivamente in braccio da San Francesco. Da quell’evento miracoloso il presepe è entrato nella tradizione delle case dei cristiani. Tale evento è stato immortalato dal pittore Giotto nella Basilica superiore ad Assisi”.

Natale Presepe Greccio
Il presepe di Greccio, nella Basilica superiore di Assisi, Giotto

Quali valori deve ricordarci il Natale?

“Il Natale è la festa della luce. La vera luce che illumina ogni uomo si rivela all’uomo che giace nelle tenebre del peccato e della morte. Il Natale deve ricordarci che Dio nel donarci il Suo unico Figlio si fa vicinissimo all’uomo. Con la nascita di Gesù, Dio entra nella storia dell’uomo e cammina con lui senza abbandonarlo mai. Se pensassimo veramente al mistero del Natale potremmo addirittura svenire: Dio onnipotente, che governa l’universo, che tutto può e crea, si fa bambino; un povero bambino. Dio si lascia crescere e proteggere da una ragazzina (non più che 16enne) e dal suo sposo, un povero falegname”.

Che Natale sarà questo per te?

“Dall’ultimo decreto e dalle circostanze nate a causa del coronavirus, questo sarà un Natale che sicuramente non dimenticheremo. Personalmente non potrò festeggiare con tutta la mia famiglia e con i miei amati nonni, non potrò giocare a tombola e bere vino con mio nonno mentre cantiamo jingle bells in una strana lingua, però so che questo sacrificio lo sto facendo per un bene più grande: proteggere coloro che amo. È un virus molto particolare che cambia la sua struttura proteica, siamo tutti vulnerabili. Questo Natale deve farci ricordare anche che l’uomo non è onnipotente e che è creatura e custode del creato e non il padrone (vedi Laudato sii)”

Parlaci delle figure di Maria e Giuseppe e di come sono rappresentati nel presepe…

“Maria è sempre raffigurata in atteggiamento orante e contemplativo rivolta verso il bambino Gesù, custodendo tutti questi momenti nel suo cuore (come sottolinea l’evangelista Luca). Giuseppe è raffigurato anch’egli in atteggiamento orante e rivolto verso il bambino; tieni in mano un bastone o una lanterna, sono il simbolo dell’ “autorità del capo famiglia” e della saggezza che guida i passi della famiglia”.

Parlaci invece di Gesù…

“Gesù è avvolto in fasce e posto in una mangiatoia; la mangiatoia è la cisterna in cui gli animali si nutrono del fieno e della paglia. Gesù è il pane eucaristico, è il Pane Vivo disceso dal cielo. L’essere collocato nella mangiatoia è un richiamo all’eucarestia; non a caso Betlemme vuol dire “casa del pane”. Generalmente i Gesù bambino che poniamo nel presepe è con le braccia parte e le gambe incrociate, un immagine simile la vedremo 30 anni dopo circa sul legno della croce, dove offrirà la vita per l’umanità intera”.

Jack Ferrera
Il seminarista Jack Ferrera

Quale augurio vuoi rivolgere per questo Natale?

La pace del cuore, la pace che solo il Signore Gesù sa donare. La speranza che nonostante stiamo passando un periodo bruttissimo, il Signore Gesù è con noi. Gesù rinasce ancora una volta nei nostri cuori per donarci la speranza, consapevoli che il bene vince sempre e che la morte non avrà mai l’ultima parola. E infine l’amore; il più grande di tutti i poteri e di tutti i doni, ricevere e donare amore, siamo tutti fratelli. Nelle nostre povertà e fragilità dobbiamo aiutarci ed essere solidali”.

“Il Natale è la festa della luce”: il seminarista Ferrera ultima modifica: 2020-12-25T08:20:45+01:00 da Cristina Scevola

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