La chiesa del Carmine riapre ai fedeli il 10 dicembre

Riapre ai fedeli, il 10 dicembre, la chiesa del Carmine. Ne abbiamo parlato con padre Luca Galllina.

Cosa rappresenta la riapertura della chiesa del Carmine per i fedeli? E per la cittadinanza?

“La chiusura al culto di una chiesa parrocchiale rappresenta sempre una profonda ferita non soltanto per i parrocchiani ma per l’intera comunità ecclesiale del paese e, anche oltre, per l’intera cittadinanza che viene privata di un punto di riferimento. Nella chiesa parrocchiale si celebrano i momenti significativi della vita di ciascuno a cominciare dal Battesimo. Dal dicembre 2010 i francofontesi hanno dovuto fare a meno della Chiesa del Carmine e ora sono desiderosi e pronti di poterla riabitare e, in essa, incontrare Dio. La riapertura al culto della Chiesa del Carmine rappresenta per i fedeli e per l’intera cittadinanza un momento di festa e di grazia perché quel tempio, assai caro alla memoria di tanti, tornerà ad essere “casa” per tanti”.

Cosa ha significato, a livello pastorale, avere la chiesa del Carmine chiusa?

“A livello pastorale la chiesa del Carmine chiusa ha avuto due cose, una positiva e un’altra negativa. Vorrei partire e sottolineare innanzitutto quella positiva: in questi anni le due comunità parrocchiali della Chiesa Madre e della Chiesa del Carmine sono diventate una sola comunità parrocchiale e i momenti significativi delle due parrocchie sono diventati dell’unica comunità parrocchiale. Così, per esempio, la festa di Santa Lucia o la festa di San Sebastiano oggi vedono riuniti tutti nell’organizzazione e nella celebrazione”.

“Questo è il compimento di quel progetto pastorale voluto dall’allora Arcivescovo di Siracusa, Mons. Giuseppe Costanzo, il quale, dopo la fine del ministero di parroco di padre Sudano, nominò parroco del Carmine padre Salvatore Siena. Da lì cominciò questo cammino che oggi è una bellissima realtà a Francofonte. La conseguenza negativa è stata la difficoltà di raggiungere i parrocchiani dell’intero territorio del Carmine. La Chiesa riaperta ci permetterà di essere più vicini a tutti i quartieri della parrocchia e mi auguro questo possa comportare un risveglio dell’entusiasmo e della pratica religiosa a Francofonte”.

E in che modo si riorganizzerà a livello pastorale la vita della comunità parrocchiale?

“Da quanto detto prima si intuisce che la vita della comunità parrocchiale continuerà a tenere conto dei momenti significativi di entrambe le parrocchie ma evitando sovrapposizione o moltiplicazione di eventi. Ci organizzeremo in modo da vivere a pieno entrambe le chiese parrocchiali (senza trascurare le rettorie della Chiesa dell’angelo, del Santuario dell’Annunziata e, perché no, anche di San Girolamo). Va da sé che dal 10 dicembre ciascuna famiglia sarà libera di scegliere in quale delle due chiese parrocchiali celebrare il battesimo del proprio figlio; ciascuna coppia di fidanzati di scegliere dove celebrare il proprio matrimonio. Le chiese sono dei francofontesi e saranno sempre al servizio del loro cammino di fede”.

A livello storico- religioso, quale valenza racchiude la chiesa del Carmine?

“La chiesa del Carmine è un punto di riferimento storico e religioso per Francofonte. Non mi fermo in questa sede a descrivere in maniera dettagliata la storia di quella chiesa. Ricordo soltanto che dal 1° luglio 1945 è chiesa parrocchiale e perciò, inevitabilmente, segna in maniera forte la vita del paese. Mi piace però sottolineare che, per la sua collocazione (praticamente alla fine del “Giro dei Santi”) non esiste festa che non transiti davanti la Chiesa del Carmine; non esiste momento importante che non veda riuniti i francofontesi davanti a quella Chiesa”.

Quali saranno i primi appuntamenti che si svolgeranno in chiesa del Carmine dopo la riapertura?

“Subito dopo la riapertura ci saranno due appuntamenti significativi che segneranno la ripartenza della vita della parrocchia del Carmine. Il 13 dicembre la festa di Santa Lucia e il 20 gennaio la festa di San Sebastiano. Questi due momenti (oltre che le normali celebrazioni) saranno un dono della Provvidenza di Dio e ci permetteranno di prendere davvero consapevolezza che ci è stato restituito un grande tesoro: la bella, preziosa e amata chiesa del Carmine!”.