La festa di san Francesco vissuta dai fedeli. Oggi abbiamo intervistato il comitato dei festeggiamenti e uno dei ministranti della parrocchia San Francesco, Davide Vampiro, i quali, hanno raccontato cosa significa per loro vivere la festa del santo Patrono d’Italia.
La festa di san Francesco vissuta dal comitato dei festeggiamenti
“Ci stiamo occupando delle varie celebrazioni, limitate a causa della pandemia, ma che sono fondamentali per poter vivere l’emozione della festa. L’unica cosa che non stiamo tralasciando è il sorteggio; ormai è una tradizione che si sta portando avanti; ovviamente stiamo adottando tutte le regole previste dalle restrizioni anti covid”: racconta il comitato quando parla della festa in onore di San Francesco.
“Sarà una festa per i fedeli e soprattutto per i francofontesi. Anche se non ci sarà la processione come ogni anno, sarà sempre un momento di preghiera. Con fatica, a causa del covid, stiamo cercando di portare avanti la festa con devozione, col sorriso e con l’umiltà che ci caratterizza e che ci lega profondamente al Santo. Nel nostro piccolo, stiamo cercando di fare in grande”: proseguono ancora.
“Viviamo giorno dopo giorno questa situazione e seguiamo con attenzione l’evolversi della pandemia che sta coinvolgendo anche Francofonte. Per un fedele, la chiesa rappresenta un momento unico. Per chi non può recarsi in chiesa, vedere la processione passare sotto casa è importante. Mentre san Francesco, con la processione, va ad accogliere i fedeli, a causa del covid sono i fedeli che accolgono il santo. Dallo scoppio della pandemia, in tanti, anche chi non ha frequentato la parrocchia è venuto in chiesa a festeggiare insieme a tutta la comunità”: commentano.
La festa di san Francesco vissuta dai fedeli: il punto di vista del ministrante Davide Vampiro
“La festa quest’anno sarà vissuta in un clima di intensa ed intima devozione, dato che le restrizioni COVID ci impediscono di festeggiarla in maniera folkloristica”: comincia così a raccontare la festa Davide Vampiro. “Sarà un modo per sentirci ancora più vicini a Dio tramite San Francesco e viverla senza altre distrazioni. Anche quest’anno il simulacro di San Francesco non andrà in processione per le vie del paese, così come ha stabilito il nostro Arcivescovo Francesco Lomanto per il tempo pandemico di COVID-19; ma nonostante ciò il paese intero vivrà la festa a pieno come grande momento di gioia!“.
“Si accenderanno, come ogni anno, le luminarie su via Trento Trieste e Via Gramsci, vari spettacoli pirotecnici segneranno i momenti salienti della festa: come, per esempio, i fuochi già sparati la prima domenica di settembre in apertura dei festeggiamenti. La vera festa però è quella che la comunità tutta vivrà nella propria intimità grazie a vari momenti di fede in cui si invocherà l’intercessione del poverello d’Assisi in soccorso ai problemi che incombono sul mondo nel tempo presente, ma anche per chiedere la grazia delle vocazioni o per il nostro amato Papa Francesco”.
I momenti più significativi di San Francesco 2021
E poi spiega quale sarà uno dei momenti più significativi: “Sicuramente il momento più particolare sarà domenica 26 settembre quando, in occasione dei festeggiamenti di San Francesco d’Assisi, avremo la gioia di accogliere nella nostra parrocchia la preziosissima reliquia di colei che lo stesso San Francesco ci addita come “pienezza di grazia e ogni bene” (saluto alla Beata Vergine vv. 8-9). Infatti accoglieremo, direttamente da Siracusa, le lacrime della Vergine che rimarranno con noi, e quindi alla venerazione dei fedeli, per l’intera giornata di Domenica 26. Sarà un modo per presentare alla Vergine le nostre preoccupazioni, paure, gioie, o anche per chiedere la grazia di un miracolo”.
“La preziosa reliquia di san Francesco andrà in visita ai malati e alle famiglie nei giorni di triduo per arrivare anche ai più lontani o a chi, a causa di impedimenti fisici, non può recarsi in Chiesa nei giorni di festa. Francofonte festeggia San Francesco la prima domenica di ottobre: anche quest’anno verrà festeggiato in tale giorno con il solenne Pontificale su via Trento Trieste presieduto dal vescovo di Patti, sua Ecc. Mons. Guglielmo Giombanco e la tradizionale accensione della lampada votiva da parte del Sindaco. Lunedì 4 ottobre verrà ad omaggiare San Francesco anche il nostro attuale Arcivescovo di Siracusa, sua Ecc. Mons. Francesco Lomanto: la Santa Messa solenne delle ore 11:00 sarà celebrata dallo stesso. Giorno 10 ottobre (ottava) presiederà la Santa Messa solenne l’arcivescovo emerito di Siracusa, sua Ecc. Mons. Salvatore Pappalardo”.
Il ruolo del Santo oggi
“San Francesco è quel santo che realmente ha mostrato al mondo in quali condizioni versava ai tempi con il suo stesso esempio e quanto fosse necessario rivoluzionarlo nonostante paresse impossibile. Lui, il contestatore di tutti i contestatori, colui che si spogliò delle sue ricche vesti davanti al padre, ricco mercante di stoffe, che amava la povertà per se stessa come alcuni di noi imparano nuovamente ad amare. Lui, che elemosinava con solo degli stracci addosso. Si affidò alla provvidenza che mai gli fece mancare qualcosa e pregando mise il mondo nelle mani di essa parlando a tutti di speranza attraverso la carità. È questa che ci salva”: commenta Vampiro.
“San Francesco vive in sé la speranza in una maniera anche molto concreta, molto vicina alle sue vicende quando fa le sue scelte ed ha bisogno di cercare qualcosa di stabile, la roccia su cui appoggiarsi. Su quest’esempio anche noi non dobbiamo mai dubitare della provvidenza e sperare che essa ci assista. Quando saremo spogli essa ci vestirà, quando avremo fame ci sfamerà, quando avremo sete ci disseterà, se ad essa crederemo e ci affideremo. Non sarà un virus a renderci il nulla tra il nulla perché noi conosciamo quell’annuncio di speranza, di vita, che ci venne consegnato durante la resurrezione di Cristo Gesù e al quale San Francesco ha sempre creduto facendone esperienza viva e diretta nella sua vita e testimoniandola a noi oggi. È per questo che insieme ci risolleveremo più forti di prima per poter festeggiare insieme, in un unico caloroso abbraccio, Cristo Signore”: conclude il ministrante.
