La Pasqua raccontata dal punto di vista di chi la vive attraverso le parole di Giuseppe Intruglio, devoto francofontese. Gli abbiamo rivolto alcune domande per capire cosa significa vivere la Pasqua.
Come vivi la Settimana Santa da fedele?
“La Settimana Santa è un periodo dell’anno molto forte per ogni fedele. A livello personale, per me è un momento ricco di emozioni che non sono solo legate alla liturgia, ma anche a ciò che c’è dietro la stessa, ovvero a tutta la fase di preparazione che si vive ogni giorno. Un esempio tra tutti, la sistemazione delle statue o dei fiori; poi ancora adibire tutti i luoghi dove si svolgono le celebrazioni; sistemare la Chiesa. Si tratta di vari momenti che culminano con la liturgia, la parte più importante della Pasqua”.
Cosa significa vivere la Settimana Santa da un punto di vista puramente religioso?
“In questi due anni di pandemia abbiamo ugualmente vissuto la Pasqua, specie nel 2021, proprio perché l’abbiamo vissuta in maniera profonda. Non dimentichiamoci che la liturgia rappresenta il culmine di questo periodo. A causa del covid non si sono svolte le processioni esterne o le rappresentazioni sacre che vanno ad arricchire questo periodo, ma abbiamo avuto modo di vivere intensamente e in modo profondo la risurrezione di Cristo”.
Quali, tra i vari momenti della Pasqua a Francofonte, ti emoziona di più?
“Devo dire che sono tanti momenti emozionanti della Settimana Santa a Francofonte. Le processioni esterne vanno ad arricchire la Pasqua. Il giovedì Santo, con l’uscita del Cristo alla colonna suscita molta compassione. Il venerdì Santo è un altro momento toccante, perché si fa memoria di Cristo che è morto e della madre disperata che accoglie il corpo del figlio. Ad arricchire questo momento non è solo lo Stabat che si esegue nel corso della processione, ma anche il canto intitolato “Lì con te” che viene intonato dal coro della Chiesa Madre e che la madre rivolge al figlio che lo prega in attesa della sua Risurrezione. Le emozioni culminano nella giornata di domenica e cominciano quando alla Madonna viene tolto il velo nero e poi incontra il figlio nel corso della ‘Ncrinata in piazza Garibaldi”.
Quali sono i ricordi della Settimana Santa ai quali sei più legato?
“I ricordi legati alla Settimana Santa sono tanti e molti di essi sono legati a persone che non ci sono più ma che hanno contribuito ad arricchirli e a renderli indelebili. Tra i momenti che ricordo con più affetto ci sono proprio quelli legati alla preparazione, come la raccolta del glicine sistemato nel cataletto del Cristo morto. In queste fasi di preparazione partecipano più persone e insieme a loro si condividono questi attimi. Anche la preparazione della stessa liturgia e sistemare ‘ad hoc’ ciò che serve per le varie celebrazioni fanno parte di tutta quella serie di ricordi che rivivo quasi ogni anno. Durante tutta questo periodo che culmina con la Pasqua sia in chiesa Madre che nella chiesa dell’Angelo si respira un’aria particolare e a dir poco unica”.
