Ma Siddharta non c'è riuscito da solo - itFrancofonte

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NEL MIO STATO

Ma Siddharta non c’è riuscito da solo

tramonto al mare

Spesso quando leggo o ascolto certe opinioni mi chiedo perché Siddharta non c’è riuscito da solo…

Chi segue la rubrica in quest’articolo avrebbe voluto la seconda parte di: “La ricerca del modo per andare oltre lo specchio”.

Bene vi assicuro che (come l’ha chiamato il carissimo Tito) il delirio, ancora continua.

Mi ero deciso di darlo alle stampe subito dopo l’articolo amoroso dedicato alla settimana della festa di San Valentino, che appunto ha fatto d’inframezzo.

Ma così come la letteratura insegna e la vita (direbbe un autore a me caro) accade, non sempre la scrittura è addomesticabile, ed è ben oltre i nostri piccoli obiettivi.

Chiudo questa premessa aprendone una seconda.

Durante l’articolo di San Valentino ho osato nominare il nome di Hesse (non completerò questa frase dicendo “invano”) , (anche se Hesse ha parlato molto del rapporto tra l’essere umano è il Divino).

In quell’articolo dissi – me lo ricordo perché c’ero pur’io – che Hesse è stato tra gli autori che ha saputo descrivere quando l’innamoramento diventa amore.

Hermann Hesse 3

Chiusa premessa;

Tre, due, uno…pioggia di polemica che diventa fiume e sfocia in oceano. Essendo l’articolo dedicato alla settimana di San Valentino ho parlato “solo” di quel determinato tema secondo me e di autori che (sempre secondo me) meglio ne hanno saputo parlare.

Ovvio, alla lista ne mancheranno sì e no un buon miliardo.

Ma continuando a parlare di scambio di opinioni (così chiamo le critiche quando bene o male la notte ci riesco a dormire) e di amicizia possiamo benissimo richiamare in cattedra il maestro Hesse.

Così come sì e no un buon miliardo di altri autori.

Passiamo al pratico; ognuno di noi parte ogni giorno con ascesi, tutti che vogliono diventare “perfetti” inteso nel senso umano della perfezione.

Essendo che la rubrica parla di letteratura e sta parlando un ninfomane di letteratura ad altri ninfomani di letteratura, porterò l’esempio su chi scrive.

Non nascondetevi  che vi vedo; voi che leggete libri da mattina a sera e avete desiderato almeno una volta inconsciamente e super eroticamente di scrivere.

Anche di voi sto parlando.

Bene, dovete sapere (inizia la parte alla Superquark) che così come nella realtà (nella vera realtà) un ascesi non inizia isolandosi per diventare migliori, superiori a qualcuno.

Chi scrive e pensa queste cose finisce per scriverle nei libri, risultato? Adesso non so come graduare il danno, fatto sta che utilizzano i personaggi in seconda (cosiddette spalle) a casaccio di cane.

Casaccio di cane si può dire non è una parolaccia.

Risultato? Una bellissima figura di M.

Questo mi ricorda una parte iniziale di Demian:

“Quando scrivono romanzi, gli scrittori fanno come se fossero Dio e potessero abbracciare con lo sguardo e comprendere la storia di un uomo e riprodurla quasi Dio la narrasse a se stesso, sempre essenziale e senza veli. Io non ne sono capace così come non ne sono capaci gli scrittori”.

(Demian – Herman Hesse)

Se conosci l’amicizia, nel senso autentico, pare strano che tu poi riesca a creare personaggi che stonino così.

Come se ad un concerto di violoncello te presenti con il clacson dell’auto.

Spendetelo un minuto della giornata (anche i più umili) a scrivere un personaggio “amico” che non esista solo per servire il protagonista assoluto, cioè voi.

Scrittura Immagine

Sono ripetitivo, ma la buona letteratura non avrà mai noi stessi come fine, ma al massimo e se ci riusciamo sino a spingere tanto i tasti tanto da creare una melodia da dolce ninna nanna, al massimo noi possiamo aspirare a diventarne i mezzi. (non nel senso alcolico).

Come dei bravissimi cacciatori nella segale.

Chiudiamo con il perché Siddharta non c’è riuscito da solo (chi lo vuole prestato, io ne ho una copia).

Non penso che Hesse abbia creato il personaggio di Govinda solo per prenderlo in giro; (alert megaspoiler) Govinda a un certo punto si separa da Siddharta per ritrovarsi quando avrà l’uno dei due raggiunto l’illuminazione.

Immagine Amici

Ma se Siddharta trova il significato, stona se questo significato gli sarebbe servito per deridere “l’amico” che ha provato un’altra strada, proprio lui Siddharta che era in cerca della perfezione, la usa per deridere gli altri?

Ma non penso. Così come non ritengo che sia messo lì solo per far capire che se non fai come Siddharta hai sprecato la tua esistenza, è messo lì perché senza un’autentica amicizia non si raggiungerebbe l’illuminazione.

Oh amici, ne riparleremo con calma.

Ma Siddharta non c’è riuscito da solo ultima modifica: 2021-02-25T07:09:18+01:00 da Ivan Lo Pizzo

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Katia Stranges

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