In attesa delle celebrazioni in onore della Madonna della Neve, Patrona di Francofonte, abbiamo incontrato padre Luca Gallina, parroco della chiesa Madre Madre – Parrocchia sant’Antonio.
Padre Luca, siamo ormai alle porte della “grande festa” in onore della Patrona, come ci arriva Francofonte?
“E’ certamente il momento più importante dell’anno, è la festa più grande e più sentita, quella che coinvolge davvero tutti i francofontesi, quelli che abitano ancora nel nostro paese e anche coloro che per motivi di lavoro sono costretti a vivere fuori. Quelli della festa in onore della Madonna della Neve sono i giorni in cui tutti ci riconosciamo popolo con una identità ben precisa, un popolo guardato con occhio di predilezione da Dio, un popolo che ah il privilegio di vivere sotto il patrocinio della Madonna”.
“È da questi giorni che dobbiamo saper trarre il giusto entusiasmo per la vita quotidiana che è fatta di relazioni, di lavoro, di tempo libero e in ogni ambito siamo chiamati a comportarci come Maria ci insegna: prestando la massima attenzione all’altro, operando perché l’altro sia felice e mai turbato o offeso dalle nostre parole o dai nostri gesti”.
Nel breve messaggio che hai scritto presentando il programma dei festeggiamenti hai utilizzato quattro parole: PREGHIERA, DEVOZIONE, FESTA, TRADIZIONE. Cominciamo dalla preghiera, si può vivere una festa patronale nella preghiera?
“Non soltanto si può, ma si deve. Non dobbiamo dimenticare che le feste sono tempo di grazia, aumentano i momenti di ascolto della Parola e di preghiera, noi siamo più disposti ad ascoltare quello che il Signore ha da dirci e a seguire l’esempio della Madonna”.
“Lo si nota subito a una prima lettura del programma: cominceremo con una veglia di preghiera mariana il 26 luglio, da giorno 27 la novena, molto sentita e partecipata. La novena vede ogni anno la presenza di un predicatore, un sacerdote che per nove giorni accompagna la comunità nella comprensione della figura di Maria e del suo rapporto con Dio. Poi le celebrazioni solenni nei giorni della festa, sempre preparate nei dettagli, con nobile semplicità, dai ministranti e dal coro parrocchiale “Sancta Maria ad Nives”, e ancora i giorni dell’ottavario che condurranno la comunità fino alla chiusura dei festeggiamenti il 12 agosto”.
“In mezzo la mattinata del 3 agosto, con l’adorazione eucaristica e le confessioni. Non ci può essere festa autentica senza preghiera!”.
Che cosa significa devozione, essere devoti?
“Risponderò brevemente sperando di essere così più immediato e incisivo: Ai giorni nostri, la maggior parte delle persone non capisce più il significato della parola “devozione”. Per la gran parte dei cattolici di oggi, le pratiche devozionali sono solo un sentimentalismo soggettivista, che non porta a una vera conversione. Se è così, è urgente il recupero del senso della parola “devozione” come volontà di donarsi interamente a Dio, per poi passare alla pratica”.
FESTA è certamente la parola più usata, è forse abusata…
“Esattamente, si fa un grande uso della parola festa ma senza attribuirle il giusto significato. La festa, di per sé, non è fatta dallo spettacolo pirotecnico o dalle luminarie, queste sono manifestazioni esteriori di una festa che deve prima abitare dentro ciascuno. La festa è la gioia di incontrarsi, di condividere, di camminare insieme; è la gioia di donare il perdono, di liberarsi da ogni forma di rancore, da ogni stato d’animo che possa allontanarci dagli altri. È festa quando riusciamo a sorridere in modo tanto semplice quanto vero”.
“Da questa festa interiore può scaturire una bellissima festa esteriore, ma non il contrario”.
Infine padre Luca, Tradizione, che cosa significa?
“Se assumiamo il significato di “tradizione” come il complesso delle memorie, notizie e testimonianze trasmesse da una generazione all’altra, comprendiamo subito che stiamo parlando di quella necessaria attenzione dei più grandi nei confronti dei piccoli: il culto verso la Madonna della Neve va raccontato, va trasmesso. Alla festa devono partecipare i piccoli, loro devono imparare a dedicare quei giorni tanto attesi alla Madonna della Neve tralasciando ogni altra sciocca tentazione, come quella di andare a mare o addirittura allontanarsi dal paese per andare in vacanza”.
“Francofonte celebra la Madonna della Neve da 452 anni, dal 1571. Ed è una storia d’amore che non può interrompersi, per nessun motivo!”.