La tradizione del cucito, a tu per tu con una sarta francofontese

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A tu per tu con una sarta francofontese: “Cucire, che passione!”

Vestito

‘Impara l’arte, ma non metterla mai da parte’. Ci sono modi di dire che andrebbero rivisti, alla luce del fatto che alcune doti non andrebbero mai messe da parte perchè sono frutto di tradizioni tramandate di generazione in generazione. Una tra tutte, il cucito. Spesso, nei racconti che venivano fatti da chi aveva vissuto l’infanzia e l’adolescenza negli anni difficili, in cui mancava tutto ma ci si arrangiava con poco, si parla di ragazzine che andavano a imparare il mestiere del cucito da donne esperte. Oggi sono davvero poche quelle persone che, con le proprie mani, riescono a realizzare stupendi capi che non hanno nulla a che vedere con l’abito che arriva dall’industria dell’abbigliamento. Perfetto sì, ma privo di vita. Quella vita presente invece in un vestito cucito a mano, frutto di ore di lavoro, di cura e di fatica.

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Noi di itFrancofonte abbiamo fatto un salto nel passato, incontrando una francofontese esperta in cucito, la signora Giovanna Romano, che ci ha raccontato la sua personale esperienza. La signora Romano è soltanto una delle sarte presenti a Francofonte. Sarte che, con il loro occhio tanto esperto e allenato, hanno nelle loro mani hanno un grandissimo dono.

Giovanna Romano, la mia esperienza come sarta

“Ho iniziato da piccolina, grazie a mia madre. All’epoca si andava dalla sarta, io sono andata dalla signorina Miluzza Saggio-ci dice la signora Romano. Ho un ricordo bellissimo, è stata lei che mi ha insegnato, dicendomi ciò che dovevo fare. Tutto quello che facevo, per me aveva un senso, anche attaccare un bottone”.

Da adulta poi ho avuto l’iniziativa di fare attività di volontariato, con le scuole. I ragazzi si sono impegnati tantissimo, è stata una bella esperienza per loro. Avvicinare ragazzini di seconda e di terza media è stata una gioia per me. Da quella esperienza accanto ai ragazzi ho avuto anche l’opportunità di fare una sfilata di vestiti di carta”. 

Carta

Prosegue ancora:“ho continuato poi con le attività di volontariato. Ho fatto dei progetti al centro anziani. La gente, sempre col metodo mano libera, facevano da sole i loro modelli. Ricordo la volta in cui una delle signore fece una gonna ed era perfetta”.

“Mi piace insegnare agli altri tutto ciò che hanno insegnato a me. E nella biblioteca ho fatto un corso di taglio e cucito che ha avuto un ottimo riscontro. Da quella iniziativa ne è sorta pure una sfilata. I vestiti poi li ho regalati tutti”. 

L’arte del cucito oggi

Concludiamo il nostro incontro, facendoci dire perchè tradizioni come quelle del cucito sono ormai cadute nel dimenticatoio. “L’arte del cucito si è persa perchè non c’è più gente che insegna questi mestieri. Le tradizioni antiche si sono perse perchè oggi si punta ad acquistare il vestito confezionato, ma poi anch’esso alla fine presenta sempre dei difetti”.

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“Un vestito, per potersi definire perfetto, deve essere ritoccato a seconda anche delle misure della persona che lo indossa, in modo tale che questo possa valorizzare al meglio la sua figura. Sono pochissime le persone che possono godere ancora di quanto appreso da piccoli”.

 

A tu per tu con una sarta francofontese: “Cucire, che passione!” ultima modifica: 2018-09-10T09:05:04+02:00 da Cristina Scevola

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