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Settimana Santa 2022, la lettera di padre Luca ai francofontesi

Ripercorrendo Padre Luca

In occasione della Settimana Santa, pubblichiamo la lettera di padre Luca Gallina ai francofontesi.

Settimana Santa 2022: “Anche quest’anno il Signore ci dona la grazia di celebrare la Pasqua del suo Figlio

“Anche quest’anno il Signore ci dona la grazia di celebrare la Pasqua del suo Figlio, momento culminante di tutto il progetto di salvezza. Il Signore stesso ci ha condotto attraverso il deserto della Quaresima e adesso ci mostrerà quella via nuova che nella morte e resurrezione del suo Figlio ha aperto all’umanità intera. La pandemia sembra allentare la morsa e, anche se con tutta la prudenza del caso e comunque osservando le benché minime norme anti covid, avremo la possibilità di ritornare a vivere le processioni che caratterizzano la Settimana Santa a Francofonte”.

“Sento però il dovere di spiegare il perché di alcune scelte, di alcuni orari, perché non prevalga la tristezza e la sterilità delle polemiche sulla gioia e la fecondità della Pasqua. Assolvo a questo dovere scrivendo questa lettera aperta che, spero, possa rispondere a quelle domande che in tanti seminano lungo le strade di Francofonte ma che in pochi, pochissimi, hanno rivolto al parroco della Chiesa Madre”.

Settimana Santa 2022: “Il triduo pasquale, la sera del giovedì santo, inizia con la Messa nella “cena del Signore”, la celebrazione nella quale viene “ripresentata” a noi, oggi, l’ultima cena di Gesù

1) Perché la processione del “Cristo alla colonna” il giovedì santo comincia a mezzanotte? Una premessa è fondamentale: la liturgia che la comunità celebra è “ripresentazione” di ciò che Gesù ha fatto una volta per tutte, per noi e nel triduo pasquale, più che in altri momenti dell’anno liturgico, ci viene chiesta una maggiore fedeltà alle ore nelle quali Gesù ha attraversato la sua passione e la sua morte per risorgere il terzo giorno”.

Pasqua
Un momento della Pasqua

Il triduo pasquale, la sera del giovedì santo, inizia con la Messa nella “cena del Signore”, la celebrazione nella quale viene “ripresentata” a noi, oggi, l’ultima cena di Gesù. Celebrazione che non può che svolgersi nelle ore serali e che noi cominciamo, ormai da anni, alle 19.30. Dopo quell’ultima cena i vangeli raccontano che Gesù esce con i suoi apostoli, va nel Getsemani, prega, si affida al Padre, nella notte viene arrestato e poi comincia il processo durante il quale viene flagellato”.

Settimana Santa 2022: “La processione del giovedì santo non è un precetto

“Quindi, molto probabilmente, il Cristo è alla colonna quando sono già le prime ore del mattino. Ora, se noi vogliamo rivivere quegli ultimi momenti della vita di Gesù che lo hanno portato a donarsi per noi, dobbiamo anche sforzarci di abbandonare le nostre comodità e seguirlo da veri discepoli. Solo così le processioni non saranno mero spettacolo ma momenti che, vissuti nella fede, ci aiuteranno ad accogliere la grazia della Pasqua.

Comprendo le difficoltà di chi, dovendo lavorare l’indomani, non potrà vegliare nella notte. Ma a tutti ricordo, con molta umiltà e fermezza al tempo stesso, che la processione del giovedì santo non è un precetto mentre è precetto partecipare a messa ogni domenica. E che al parroco spetta di salvaguardare la verità di ciò che si celebra (e quindi innanzitutto decidere con serenità l’orario della S.Messa “nella cena del Signore”) e soltanto dopo e di conseguenza preoccuparsi dell’orario della processione del “Cristo alla colonna”.”

Gesù muore per la nostra salvezza

2) La sera del Venerdì santo, da quest’anno, la processione del “Cristo morto” e dell’”Addolorata” sarà preceduta dalla riflessione sulle sette parole che, secondo i quattro Vangeli, Gesù pronuncia sulla croce prima di morire. Questo perché si comprenda più facilmente che Gesù muore per la nostra salvezza e che noi ci rivolgiamo al Crocifisso sapendo che da Lui, da Li, è venuta la nostra salvezza; e che da Lui crocifisso scaturisce una gioia intima e unica, che solo chi crede riesce ad accogliere e sperimentare. Noi non facciamo il funerale a Gesù, la processione del Venerdì santo non è il funerale di Gesù. Deve essere piuttosto la nostra professione di fede nel Cristo che morendo ci ha salvati. “Cristo muore e noi facciamo festa” predicava san Giovanni Crisostomo”.

La Pasqua
Un momento delle processioni degli anni passati

“Ogni altra interpretazione di quella processione ci porterebbe lontano, molto lontano, dalla verità di fede che celebriamo. Mi sono sempre chiesto perché ogni domenica nelle nostre chiese non c’è la stessa folla che segue Gesù morto e la Madonna addolorata il venerdì santo, ma ad oggi non ho trovato risposta.3) Domenica di Pasqua, a mezzogiorno, vivremo un momento di forte emozione e commozione: il Figlio si fa vedere risorto dalla Madre! I Vangeli non narrano questo incontro ma si fa fatica a dubitare del fatto che il Figlio si sia mostrato risorto innanzitutto a Maria, la prima discepola”.

La Pasqua non è una festa ma è “la festa”, è il motivo di tutte le altre feste

“Quest’anno siamo invitati a non organizzare e prevedere fuochi d’artificio, perché siamo già abbondantemente scossi dalle bombe che stanno uccidendo e distruggendo ogni cosa in Ucraina. Mi piace però ricordare che già dalla Pasqua del 2018 abbiamo fatto la scelta di eliminare qualsiasi botto la domenica mattina perché divenisse evidente la differenza che c’è tra la Pasqua e tutte le altre feste che lodevolmente si organizzano in onore della Madonna e dei Santi. La Pasqua non è una festa ma è “la festa”, è il motivo di tutte le altre feste. Ma occorre che rimaniamo concentrati su ciò che Gesù ha fatto, senza essere distratti da quei segni che possono andar bene in tutte le altre circostanze. E i botti la mattina di Pasqua non sarebbero né opportuni né giusti!”

Buona settimana santa a tutti, vissuta nell’autenticità del rapporto con Dio e con i fratelli”.

“Carissimi, il mio preciso dovere di parroco è ricordarvi che i riti della settimana santa (processioni comprese) possono produrre frutto nelle nostre vite solo se vissute nella fede e a partire dalla nostra vocazioni di battezzati. Se mancasse questo presupposto tutto si ridurrebbe a mettere in scena “tradizioni” nostre (non di Dio) dal forte impatto sociologico ma che nulla avrebbero a che vedere con la Pasqua di Gesù. Buona settimana santa a tutti, vissuta nell’autenticità del rapporto con Dio e con i fratelli”.

Settimana Santa 2022, la lettera di padre Luca ai francofontesi ultima modifica: 2022-04-11T07:10:01+02:00 da Cristina Scevola

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Roberto

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