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“Siamo in ascolto”: il progetto ADA nell’emergenza Covid-19

Siamo In Ascolto coronavirus

Si chiama ‘Siamo in Ascolto’ il progetto nazionale dell’ADA: l’associazione ha deciso di dare il proprio contributo scendendo in campo nel corso dell’emergenza COVID-19.

‘Siamo in ascolto’: quali sono gli obiettivi dell’iniziativa?

Il progetto denominato ‘Siamo In Ascolto’ è stato ideato dalla UIL Pensionati, ADA, Uil Mobbing & Stalking e Uil Scuola. L’obiettivo è quello di contrastare la solitudine da quarantena durante l’emergenza Coronavirus. Si tratta di un progetto esteso all’intero territorio nazionale. Esperti di tutte le regioni rispondono alle chiamate di chi, in questa fase, si trova a vivere momenti di difficoltà psicologica. Chi chiama può ricevere assistenza sociale e psicologica telefonica: il tutto si svolge in maniera gratuita. Al telefono rispondono professionisti preparati pronti a dare aiuto a quanti ne hanno bisogno.

Resta in ascolto Sara Guzzardi Daniela Sangiorgio

La dottoressa Sangiorgio insieme alla dottoressa Guzzardi

Per quanti chiamano, tale servizio può di certo rappresentare anche un modo per condividere le proprie emozioni causate da questo isolamento. Il Coronavirus ha provocato un vero e proprio cambiamento nello stile di vita. Una delle prime raccomandazioni che è stata fatta è quella di rimanere a casa. L’isolamento, infatti, impedisce al virus di propagarsi. E purtroppo, in Italia e in Sicilia, sono tantissime le persone infette e le vittime da Covid-19. Restare a casa è necessario; ma non è facile fare i conti con il distacco dalla vita quotidiana. Ed è in questa prospettiva che si colloca il progetto.

‘Siamo in ascolto’: a chi si rivolge il progetto?

A essere interessati al progetto sono quanti si trovano in quarantena o in isolamento domiciliare a causa del Coronavirus. Nello specifico, si rivolge a quanti si ritrovano ad affrontare delle difficoltà emotive causate da un cambiamento della quotidianità a seguito dello scoppio della pandemia che ha sconvolto anche la nostra penisola. “L’ADA si sta muovendo in tutto il territorio nazionale per dare sostegno a quanti lo richiedono”: afferma il presidente dell’ADA Sicilia, Francesco Audenzio Quartararo. “Attraverso questi numeri è possibile avere un sostegno psicologico per affrontare questa fase delicata”.

Siamo in ascolto: il servizio

Il progetto è partito lo scorso 31 marzo. Sul sito dell’ADA (per il link clicca qui) ci sono tutti i numeri di riferimento, regione per regione. Nel caso in cui il referente della propria regione non sia raggiungibile, l’interessato può contattare anche gli esperti delle altre regioni che si trovano nell’elenco. Nel progetto ADA nazionale c’è anche la dottoressa Sara Guzzardi. La psicologa e psicoterapeuta francofontese ha infatti partecipato al progetto ADA Avus Et Avia tenutosi nel centro agrumicolo e diretto dalla dottoressa Daniela Sangiorgio (presidente ADA di Siracusa).

Gli orari

Per quanto riguarda gli orari, è possibile telefonare lunedì e venerdì a partire dalle ore 10.30 e fino alle ore 12.30; mentre, martedì e giovedì dalle ore 17.30 e fino alle ore 18.30. Qualora vi sia necessità di usufruire del servizio in un momento diverso delle fasce orarie previste, si può scrivere una mail a: [email protected].

Il commento della dottoressa Sangiorgio

“L’Ada vuole essere vicina con un supporto psicologico agli anziani, ai disabili e alle famiglie in questo momento difficile, anche se a distanza”: spiega la dottoressa Sangiorgio quando parla dell’iniziativa. “Si tratta di un bel progetto, utile e concreto per il territorio”: prosegue ancora. “A rappresentare il vero valore è stato il rapporto intergenerazionale che si è creato tra giovani, anziani e volontari”: conclude.

Il commento della dottoressa Guzzardi

“L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha molte ripercussioni psicologiche”: commenta la dottoressa Sara Guzzardi. “La paura è un’emozione utile perché permette di prestare attenzione ai rischi che ci circondano. Infatti, in mancanza di questa, ci si esporrebbe a comportamenti a rischio; mentre un suo eccesso porta a panico, fobie, ossessioni e stress. Farsi prendere dal panico causa una perdita della capacità di giudizio, impedendoci di essere lucidi quando dobbiamo scegliere quali risorse usare per superare le difficoltà”. “In un momento in cui tutti siamo immersi in grandi paure sembra quasi impossibile non farsi contagiare dalla tristezza; avvalorata in modo particolare dal senso di solitudine e di isolamento che stiamo vivendo. Cercare di mantenere il giusto equilibrio tra paura e rischio oggettivo, ci aiuta a garantire un equilibrio emotivo che ci permetterà di sfruttare al meglio la situazione in cui ci troviamo, cercando di trasformare i limiti in risorse”.

Resta in ascolto Guzzardi Sangiorgio Pilli

L’iniziativa si rivolge a quanti hanno difficoltà psicologiche durante la quarantena

“Poter usufruire di un servizio gratuito, e quindi accessibile a tutti, diventa un valido aiuto per ridimensionare un aspetto emotivo eccessivamente legato alla paura; un modo per dare spunti e indicazioni pratiche su come gestire giornate caratterizzate da monotonia”. Ci dice: “può fungere da sfogo per le proprie angosce, senza dover appesantire i gli altri con le proprie paure ma soprattutto può essere una valido supporto per chi si trova a lottare contro un nemico invisibile o per chi ha un familiare che lotta per la vita”.

Chiedere aiuto per gestire meglio le nostre emozioni”

Prosegue ancora la dottoressa Guzzardi: “Chiedere aiuto non è mai facile. Quando si ritiene che la paura e l’ansia creino disagio, non si deve aver paura di parlare con un professionista che possa aiutare in maniera competente. Tutti possono avere necessità di un confronto, una consulenza, un sostegno; anche solo per avere le idee più chiare su ciò che proviamo e gestire meglio le nostre emozioni. E questo non ci deve far sentire “deboli””.

“Siamo in ascolto”: il progetto ADA nell’emergenza Covid-19 ultima modifica: 2020-04-09T08:39:49+02:00 da Cristina Scevola

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