Oggi vi proponiamo un approfondimento su alcuni aspetti che caratterizzano San Francesco insieme al seminarista francofontese Jack Ferrera.
Come mai san Francesco è considerato il protettore degli animali?
“San Francesco è considerato dalla fede popolare il protettore degli animali. Tale attribuzione nasce dall’esperienza di Francesco con il lupo di Gubbio e per il cantico delle creature in cui esalta e invita l’intera creazione a lodare Dio. Le fonti francescane raccontano del profondo rispetto che San Francesco aveva nei confronti degli animali e degli insetti. Si racconta che una volta, in una capanna in cui San Francesco si era messo a meditare fu invasa da ratti e insetti vari, il Santo di Assisi si lasciò molestare dagli insetti senza lamentarsi o tentando di ucciderli”.
A fronte della realtà che stiamo vivendo, in che modo si può attualizzare il messaggio di san Francesco?
“Dobbiamo rispettare e prenderci cura di tutto il creato, compresi gli animali. Un grazie di vero cuore mi sento di dirlo a tutte quelle associazioni ONLUS e tutti quei volontari che si prendono cura degli animali abbandonati e a rischio di estinzione anche a loro spese (ne ho fatto parte per diversi anni e ho toccato con mano la sofferenza che ti trasmettono gli animali). Quanti animali vengono abbandonati soprattutto in estate, lasciandoli morire di caldo e per mancanza di cibo e acqua? E quanti vengono gettati via sotto la pioggia battente? Ancora più brutto e che l’uomo abbandona e maltratta anche l’uomo, la storia ce l’ho insegna, e non dobbiamo riprendere i libri di storia per capire a cosa ci stiamo riferendo. Basta una sola parola: Auschwitz. Gli animali tutto questo non lo fanno. Riflettiamo un po’: se non riesco a rispettare il mio fratello, come posso rispettare gli animali? “.
Infine Jack, come considerava san Francesco il creato?
“San Francesco vedeva nell’intera creazione un costante richiamo all’Altissimo Onnipotente Bon Signore, dove tutto è segno della Sua gloria e della Sua bontà. Il cantico delle creature esprime al massimo questa consapevolezza, siamo parti di questa vita, condividendo gioie e dolori, camminando tutti insieme verso un unico fine che è la Pasqua senza fine. Il mondo è in rotta di collisione con la sua autodistruzione. Inquinamenti, incendi dolosi, disboscamenti e discariche abusive, facciamo male a noi stessi e alle generazioni future. Un esempio semplice: le api stanno morendo, il loro numero è ridotto. L’estinzione delle api porta alla morte del nostro pianeta; solo loro possono impollinare i fiori, che genereranno frutti e alberi, sono piccole le api eppure sono fondamentali per la vita del mondo intero”.
“Nel racconto di Genesi 2, il Signore ha posto l’uomo come custode del Suo giardino, con il peccato l’armonia che regnava nelle tre relazioni fondamentali (uomo, Dio e mondo) vengono a destabilizzarsi, per poi essere ripristinato con il sacrifico di Cristo sulla croce (cfr. Col 1,1-29). Nonostante i continui segnali che la terra ci sta mandando, l’uomo continua ad abusare di essa. L’uomo ha dimenticato che è custode del mondo, non il suo padrone. Quello che San Francesco vuole dirci nell’oggi della nostra storia è il riscoprire che cosa è il rispetto. Dobbiamo rispettare in primis la nostra persona, il resto sarà consequenziale”.