Dopo avervi esposto in dettaglio il calendario della Festa della Madonna del Carmine (leggi qui), oggi vi proponiamo la nostra intervista a padre Luca Gallina che ci racconta il valore e l’importanza di questa festa per la nostra comunità.
“Uno dei momenti più attesi e significativi che segna la devozione mariana”
A parlare è padre Luca Gallina, che comincia così quando racconta l’importanza della celebrazione della Madonna del Carmine nella nostra comunità. “La festa della Madonna del Carmine, con la quindicina che la precede, è uno dei momenti più attesi e significativi che segna la devozione mariana di Francofonte”, spiega.
“Un segno evidente del legame con la Madonna del Carmine è lo scapolare, indossato da moltissimi”, prosegue ancora. E poi spiega: “Lo scapolare è chiamato anche “abitino” e proprio questo nome esprime la verità di questo segno: chi sceglie di indossarlo si veste di Cristo, o meglio si lascia rivestire da Cristo stesso, della sua vita divina e si lascia formare dal cuore di Gesù per avere i suoi stessi sentimenti, come ci esorta San Paolo”.
La festa, quindici giorni di momenti intensi
“Saranno quindici giorni durante i quali l’ascolto più abbondante della Parola di Dio, oltre che la preghiera innalzata per intercessione della Madonna, ci permetteranno di sperimentare la dolce fatica dell’ascesi fino alla vetta della montagna”, sottolinea. E poi spiega: “Idealmente saliremo fino alla vetta del monte Carmelo, ma in verità desideriamo raggiungere la vetta dell’unica santa montagna dove troviamo la salvezza, quella vetta che è Cristo stesso”.
Il culto di santa Liberata
Padre Luca poi introduce la festa di santa Liberata, prevista per il prossimo 13 luglio. “Nel contesto dell’anno Luciano, nei giorni della quindicina (il 13 luglio) celebreremo la festa di santa Liberata vergine e martire. Il culto di santa Liberata è attestato dalla presenza di una statua nella Chiesa del Carmine che la raffigura crocifissa”.
“Guardiamo a Santa Liberata come a colei che ci insegna la serenità nelle situazioni più difficili, quelle difficoltà nelle quali non possiamo perdere la fede in Gesù che sulla croce ha assunto ogni nostra sofferenza per farla propria e trasformarla in salvezza”, spiega padre Luca.
“Nel giorno della festa di santa Liberata porremo un segno: saranno benedetti i crocifissi che ciascuno custodisce a casa e che sono il segno più eloquente dell’amore che Dio ha riversato nelle vostre vite oltre che la nostra esplicita professione di fede”, conclude.
