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CHIESE INTERVISTE

Santa Rita, la santa dei casi impossibili

Santa Rita

Oggi si celebra Santa Rita e a tal proposito, come di consuetudine abbiamo voluto rivolgere delle domande al nostro Jack Ferrera.

Eccovi le nostre domande…

Perchè santa Rita è definita la santa dei casi impossibili?

Santa Rita è invocata come la santa delle “situazioni impossibili” per le angosce e le sofferenze che ha vissuto durante la sua vita, e di come grazie al dono della fede le ha superate. La sua dolcezza e umiltà riesce a convertire il marito burbero e di famiglia violenta, sopporta la morte dei suoi due figli, riporta la pace dopo anni di violenza e omicidi da parte delle due più grandi famiglie di Cascia: i Mancini (famiglia di suo marito) e i Cecchi. S. Rita perdona quest’ultimi che le hanno ucciso il marito per aver deciso di cambiare vita e per aver difeso un suo amico durante una faida. Nonostante le grandi tribolazioni e sofferenze riesce a entrare nel convento di S. Agostino e a diventare monaca”.

Quali sono le celebrazioni che la ricordano a Francofonte?

Mancando da un bel po’ da Francofonte non sono al corrente se le varie parrocchie hanno organizzato dei momenti di preghiera esterni. Ciò che caratterizza questa giornata a livello liturgico è certamente la Celebrazione Eucaristica (dove si celebriamo il mistero della nostra salvezza a opera di Gesù, Cristo Re e gioia di tutti i Santi), con la presenza di molte donne che indossano l’abito di S. Rita (tra cui mia nonna Salvatrice che lo indossa da tantissimi anni), e la benedizione delle rose. Il legame tra S. Rita e le rose è legato al racconto della sua morte. Si narra che sul letto di morte, S. Rita abbia chiesto di avere una rosa e dei fichi. Siccome era inverno, e quindi fuori stagione, la persuasero da questa richiesta. La sua insistenza spinse ad andare a controllare ed ecco che nel giardino apparve una bella rosa e sull’albero dei fichi”.

Quale messaggio vuol comunicarci oggi santa Rita?

Sicuramente quello di andare “controcorrente” e di fare la differenza. S. Rita è stata una donna forte che ha sfidato anche i potenti della sua Città con le sole armi della fede e dell’amore cristiano. Ha testimoniato Cristo con la sua vita nonostante i tanti momenti bui che ha passato. Per citare un passo del Vangelo è stata “sale e luce della terra” (cfr. Mt 5,13-16), è stata un’operatrice di pace e ricercatrice di giustizia; è l’immagine della donna forte e virtuosa che troviamo al capitolo 31 del libro dei Proverbi”.

Santa Rita
Santa Rita in chiesa Madre

E perchè bisogna continuare a ricordarla?

È importante ricordarla oggi per molti motivi. Anzitutto per ricordarci che la donna va rispettata e protetta in tutti i contesti in cui si trova, non soltanto l’8 marzo. È un richiamo a riscoprire la nostra fede e a farci fare un profondo esame di coscienza sul nostro rapporto con Dio e con il prossimo. È monito ad avere cura dei poveri e dei malati nel corpo e nello spirito, dando a tutti quell’amore che non passa mai, quell’amore che nasce dall’incontro con Cristo. È l’immagine della vocazione all’interno della Chiesa; è stata battezzata, e quindi è figlia di Dio, si è spostata ed è stata madre (vocazione al matrimonio), in seguito è diventata monaca (vocazione religiosa). Associare la vocazione al sacerdozio e alla vita religiosa è molto riduttivo: vocazione è essere felici dove Dio ci vuole e vede felici”.

La simbologia di S. Rita e la stigmate

“Sia i simulacri che le immagini di S. Rita rappresentano con gli abiti dell’ordine agostiniano e tenente in mano un crocifisso che lei contempla. Altro segno distintivo è le stigmate sulla fronte (di solito rappresentata da un angelo che le pone sul capo la corona di spine di Gesù). Per stigmate si intendono le stesse ferite che Cristo ha subito durante la sua passione e morte: la corona di spine, la flagellazione, i chiodi nelle mani e nei piedi e la ferita al costato. Sono segni che pochi mistici o persone prescelte da Dio portano in vita offrendo queste sofferenze per i bisogni dell’umanità.

Santa Rita In Chiesa Madre
La statua di Santa Rita in chiesa Madre- fonte foto Cristina Scevola

“Nel caso di S. Rita si racconta che ella meditando sulla passione del Signore, si commosse così tanto che desiderò di poter essere resa partecipe, anche se per poco, ai tormenti subiti da Gesù durante la Sua Pasqua. Ritirandosi nella sua cella, si racconta che mentre in ginocchio pregava, davanti al crocifisso, una spina dal capo del crocifisso le si conficcò sulla fronte. La Santa porterà questa stigmate per tutta la sua vita. Possa S. Rita benedire la nostra Francofonte, le nostre famiglie e i nostri giovani”.

Santa Rita, la santa dei casi impossibili ultima modifica: 2024-05-22T18:59:57+02:00 da Cristina Scevola

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