Marco Ferro è stato tra i protagonisti del XXI campionato mondiale della Pizza. Dopo tanta gavetta, è riuscito a realizzare un grande e importante obiettivo: essere tra i campioni mondiale della pizza.
Marco Ferro e gli esordi
“Era il 1993 e avevo appena 25 anni. Mi trovavo in Germania perché lì c’era mia sorella e ho cominciato a lavorare per caso in una pizzeria italiana. Proprio lì ho appreso il mestiere. Nel mio primo lavoro si lavorava con il classico forno a legna, è stata un’esperienza veloce, ma che mi ha permesso di fare mio questo mestiere”, esordisce Marco quando racconta come ha cominciato il mestiere del pizzaiolo.
“Successivamente mi sono trasferito in Calabria e qui ho lavorato in diverse pizzerie, ma erano delle piccole realtà. Ho fatto il salto di qualità quando ho lavorato per un grande nome noto a livello italiano ed è qui che mi sono specializzato nella pizza napoletana”, spiega.
“Per me è stato un momento formativo e di crescita professionale importante che mi ha permesso di migliorare il mio livello di specializzazione”.
Marco Ferro, gli inizi in Sicilia
E poi ci racconta del suo ritorno in Sicilia, “La primissima esperienza siciliana l’ho avuta a Francofonte, dove ho imparato a conoscere l’ambiente lavorativo siciliano. E dopo questa esperienza ho cominciato a lavorare a Vizzini”.
“L’apice l’ho raggiunto nel 2016, quando ho avuto modo di inaugurare una pizzeria, sempre a Vizzini”.
“Dopodichè, nel 2018, ho cominciato a lavorare a Buccheri: qui ho realizzato per la prima volta la pizza napoletana in territorio siculo”, afferma.
E poi prosegue: “nel 2022 continuo a lavorare sempre a Buccheri e nel frattempo ho viaggiato in lungo e in largo per la Sicilia per approfondire meglio lo studio della pizza”.
“Nel 2023 sono arrivato nel mio attuale posto di lavoro a Vizzini Scalo e qui ho messo finalmente in pratica ciò che ho appreso nei miei anni di studio. Tra l’altro, grazie anche all’ampia disponibilità dei titolari, ho realizzato persino dei menù di pizze, da quello invernale fino all’attuale estivo”.
L’esperienza a Napoli
“Dopo 33 anni di onorata carriera sono arrivato al campionato mondale della pizza, invitato e selezionato da un noto marchio italiano produttore di farina. E qui mi sono ritrovato accanto a pizzaioli di tutto il mondo”.
“La considero un’esperienza fantastica e unica. Ho avuto modo di farmi conoscere e confrontarmi con i migliori pizzaioli di tutto il mondo, a cominciare da quelli napoletani, per poi passare ai messicani, cileni, giapponesi, cinesi, coreani, americani…insomma, pizzaioli da tutto il mondo che si sono ritrovati a Napoli. E sì, per me è stata una gioia essere lì”, racconta felice.
Progetti futuri
E poi ci racconta dei suoi progetti futuri che lo vedranno impegnato nella veste di insegnante. “Sto puntando a creare una scuola di pizzaioli, insieme all’associazione nazionale pizzaioli di Napoli”, racconta.
“Non si tratta di un semplice corso. Si punterà a formare i ragazzi a 360 gradi: dalla formazione professionale, fino alla preparazione/stage e all’inserimento finale nel mondo del lavoro”, spiega.
“Sarà un’ottima opportunità da non perdere per quanti vogliono apprendere un mestiere antico che è anche e soprattutto un’arte”, conclude.
