I pomodori sono sicuramente un prodotto molto apprezzato e presente nella nostra cucina; ma fanno anche parte delle nostre tradizioni.
I pomodori: un po’ di notizie
Il pomodoro, originario dell’America centrale e meridionale, arriva in Europa nel 1540. Inizia a diffondersi solo verso la seconda metà del 1600. Ben presto viene coltivato ovunque grazie anche a un clima favorevole. Inizialmente era coltivato solo a scopi ornamentali, perché era considerato tossico e addirittura velenoso. Bisogna aspettare fino al 1700 per iniziare la sua coltivazione per scopi alimentari. Il pomodoro è una pianta erbacea annua appartenente alla famiglia delle Solanacee. La pianta in genere ha un fusto rampicante (o strisciante), coperto da foglie pubescenti pelose, che emanano una profumazione caratteristica ed inconfondibile. Per quanto riguarda le foglie, invece, queste sono piuttosto grandi e di forma irregolare; ognuna di esse ha, a sua volta, foglie più piccole.
I pomodori: quali proprietà e benefici?
Innanzitutto, va sottolineato quanto il pomodoro sia importante nella nostra dieta mediterranea. Inoltre, va detto anche che sono ricchi di acqua; mentre, pochissimi sono sia i carboidrati che le proteine. E per quanto riguarda i grassi, niente paura: ne contengono solo lo 0.2 %. Difatti, circa 100 grammi di pomodoro hanno 17 calorie. E dunque sono ottimi per quanti seguono una dieta. A proposito delle vitamine presenti, ci sono quelle del gruppo B; acido ascorbico; vitamina D ed E che conferiscono al pomodoro proprietà antiossidanti e vitaminizzanti. Tra i minerali presenti, invece, ci sono: ferro; zinco; fosforo; calcio e selenio. La presenza di acidi organici (come quello malico e citrico) rende i pomodori alleati della digestione.
Un salto nelle tradizioni francofontesi: i buttighi
Quando si parla di pomodori, è impossibile non parlare delle famose bottiglie di salsa ( i buttigghi, per intenderci) e del ‘pummaroru siccu’. Per fare le bottiglie di salsa si riuniva insieme tutta la famiglia. La loro preparazione era un procedimento che permetteva di assicurarsi una scorta per tutto il periodo invernale. Per cui si facevano bene i calcoli con l’obiettivo di soddisfare il fabbisogno del nucleo familiare. E alla fine, concluse le varie fasi, la famiglia si riuniva per una bella ‘mangiata’ che prevedeva un bel piatto di pasta con la salsa realizzata.
Oggi questa tradizione si sta perdendo. Il motivo? Si tratta di un prodotto facilmente reperibile nei supermercati. Da un lato si accorciano i tempi per poter gustare la salsa di pomodoro; dall’altro però vengono meno non solo il sapore e il profumo (del tutto diversi); ma non si sta insieme. E quindi, si toglie del tempo prezioso per coltivare l’unione familiare.
U pummaroru siccu
Altra tradizione tipica del territorio francofontese è quella del pummaroru siccu (pomodoro secco). Nel periodo in abbondano, si acquistano i pomodori per poi farli essiccare al sole. Si tratta di un procedimento che richiede qualche giorno (specie per ciò che riguarda la fase di essiccazione). Poi i pomodori vengono messi nei barattoli di vetro con olio extravergine d’oliva, basilico e aglio. Inoltre, è possibile anche aggiungere del peperoncino per dare un sapore più piccante. I barattoli, una volta chiusi ermeticamente, vengono conservati nelle dispense. Il ‘pummaroru siccu’ si usa per condire la pasta, le ‘mpanate, i broccoli affogati. Oppure può essere gustato con del pane. Per fortuna, questa tradizione continua a resistere. Ed è meraviglioso vedere balconi tingersi di colore rosso pomodoro!
