Abbiamo intervistato padre Luca Gallina in merito all'”Anno Luciano” e insieme a lui abbiamo parlato anche del rapporto forte che esiste tra i francofontesi e santa Lucia.
Il vescovo di Siracusa, Mons. Francesco Lomanto, ha indetto un “anno luciano”, perché?
“La nostra Diocesi di Siracusa ha ricevuto dal Signore numerosi segni che la incoraggiano nel cammino e nella testimonianza di fede da dare ogni giorno. Uno di questi segni è certamente santa Lucia, giovane cristiana che ha fecondato con il sangue del martirio la vita della Chiesa di Siracusa. Abbiamo sempre bisogno di approfondire la sua vicenda e la sua figura perché da essa possiamo trarre l’entusiasmo e il coraggio necessari per rimanere anche noi fedeli agli impegni del nostro Battesimo”.
“L’anno “luciano”, attraverso momenti di preghiera e riflessione, ci condurrà fino al prossimo mese di dicembre quando a Siracusa sarà accolto il corpo di santa Lucia custodito a Venezia. E così, dopo la visita del 2004 e del 2014, avremo di nuovo la gioia di vivere questo momento che è di grazia, di devozione, ma soprattutto di crescita nella fede del Signore morto e risorto”.
Il vescovo ha consegnato a tutte le parrocchie della Diocesi una lettera pastorale. Ci puoi accennare qualcosa in merito?
“La lettera pastorale è la strada che il pastore traccia per cogliere le opportunità di grazia che questo tempo dedicato a santa Lucia offre. Per quest’anno il Vescovo ha consegnato la sua lettera dal titolo: In luce ambulamus. Con Santa Lucia camminiamo nella luce di Gesù””.
“In chiusura troviamo il riferimento all’anno luciano: Pongo ancora una volta, quale Pastore della Chiesa siracusana, tutto il popolo di Dio di questa porzione eletta della Chiesa universale sotto lo sguardo amorevole della Santa Vergine delle Lacrime e di Santa Lucia, nostra Patrona e da oggi, 13 dicembre 2023, sino al prossimo 20 dicembre 2024, indico per la nostra Arcidiocesi uno speciale Anno luciano, per imitare gli esempi della nostra illustre concittadina e chiedere a Dio, per sua intercessione, copiose grazie”.
“Aprendo la lettera il nostro Arcivescovo sottolinea l’importanza di questo tempo: La celebrazione di un anno dedicato a onorare la santità di Lucia e ad approfondirne il significato sempre attuale ci deve far prendere coscienza che l’era dei martiri e dei santi non si è mai chiusa. Ancora oggi la Chiesa respira della santità di Dio nella vita di chi ha il coraggio di vivere le beatitudini del Vangelo. Tutti noi siamo chiamati a vivere e a testimoniare Cristo Gesù nelle scelte coraggiose del Vangelo, a volte anche attraverso un martirio incruento in un mondo sempre più secolarizzato, indifferente e talvolta avverso a Dio””.
A Francofonte è molto forte la devozione nei confronti di Santa Lucia.
“Si, è una devozione molto radicata nel tempo quella che lega i francofontesi a santa Lucia. Nella Chiesa del Carmine, ogni anno il 13 dicembre si assiste a un pellegrinaggio ininterrotto di fedeli che si rivolgono alla martire per chiedere una grazia o per ringraziarla per la sua potente intercessione. Nel corso di quella giornata vengono celebrate ben 5 messe, dalla mattina alla sera, e la Chiesa è sempre gremita. E questo è l’espetto più bello e importante che vorrei sottolineare: quando la devozione verso un santo è il motivo e il tramite per arrivare alla celebrazione dell’Eucaristia, certamente va custodita e addirittura alimentata”.
“Questo rapporto tra i francofontesi e santa Lucia è certamente più forte dal terremoto del 1990, terremoto detto appunto di S. Lucia non soltanto per la notte in cui è avvenuto ma soprattutto perché è forte la percezione del cuore di tutti che sia stata proprio S. Lucia a difendere la sua terra e i suoi devoti. A tal proposito sin d’ora vi posso anticipare che la notte del 12 dicembre di quest’anno la Chiesa rimarrà aperta tutta la notte per ringraziare il Signore e invocare la sua protezione contro ogni calamità naturale e all’1.24, orario esatto del terremoto del 1990, faremo la commemorazione di quell’evento”.
Quale cammino sta percorrendo la comunità in questo anno luciano?
“Abbiamo colto questo anno come un dono da accogliere senza sprecare nessuna delle possibilità di crescita che ci sono messe dinanzi”.
“Ci ritroviamo il 13 di ogni mese per la celebrazione della S.Messa in onore di S.Lucia e per la lettura comunitaria della lettera pastorale dell’Arcivescovo: è il magistero a cui dobbiamo prestare ascolto e obbedienza e che ci aiuta a leggere in maniera corretta i segni dei tempi e, di conseguenza, a pensare la nostra zione pastorale nel tempo e nello spazio che abitiamo. Inoltre stiamo approfondendo la vita di alcuni martiri a cui siamo legati o per vicinanza geografica o per la devozione che nutriamo: San Sebastiano, il beato Livatino, i santi Alfio, Filadelfo e Cirino patroni della vicina Lentini, santa Maria Goretti, santa Liberata (di cui si conserva nella Chiesa del Carmine una bella statua), san Lorenzo, il beato Pino Puglisi, per fare alcuni esempi”.
“Nei giorni 5-6-7 luglio accoglieremo le reliquie di S.Lucia da Siracusa e saranno tre giorni di grazia per poter crescere nella devozione autentica e, soprattutto, nel nostro rapporto con il Signore”.
“E poi ci sono due pellegrinaggi comunitari: il primo è ormai prossimo, il 15 marzo andremo a Carlentini, ospiti di don Salvatore Siena parroco della Chiesa Madre, che noi francofontesi conosciamo bene e a cui siamo legati da affetto sincero oltre che da gratitudine per il suo ministero di parroco della nostra Chiesa Madre di Francofonte. Secondo la tradizione santa Lucia transitò e si fermò a Carlentini durante il suo pellegrinaggio verso sant’Agata a Catania e noi andremo a visitare quei luoghi”.
“A dicembre poi ci recheremo a Siracusa per venerare il corpo di Santa Lucia nella Basilica di S.Lucia al sepolcro”.
