La ricerca del modo per andare oltre lo specchio - itFrancofonte

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NEL MIO STATO

La ricerca del modo per andare oltre lo specchio

La ricerca

Chi scrive a volte paragona un blocco a una malattia. Così come una malattia la categorizza in: sporadica o cronica.

Vale a dire: cronica; quando a brevissime intermittenze, del tipo; spesso continuo e sempre, gli si blocca la “vena creativa”. Allora, piuttosto di usare la penna come siringa per spingersi inchiostro nell’anima e curarsi, posa la penna e rinuncia.

Quando la malattia si presenta in modo sporadico, chi ne è affetto, crede di essere talmente sano da confondersi. Cioè, gli basta riuscire a scrivere un “buon giorno” e fare copia incolla con l’intera rubrica del cellulare, da ritenersi sano

Ivan articolo La ricerca del modo

Dopo aver fatto confusione tra sintomi e cause, passo a una mia diagnosi personale;

Il blocco in uno scrittore sta come la tentazione per chi ha fede. (Si potrebbe dire pure al contrario; in uno scrittore il blocco sta come la fede per chi ha solo tentazioni).

 Non sai mai come e perché arriva, ma la riconosci benissimo.

Ed è giusto così non sapere perché o come, perché? Perché fermarsi al perché e al come è pure ciò che non ti fa mai iniziare una buona storia.

Torniamo allora alla nostra tentazione, o al nostro blocco. Consideriamo principalmente due alternative: farsi gettare con deretano a terra o imparare ad affrontare.

Nel caso si scelga la seconda, cosa dobbiamo fare? Lo dice la stessa frase “imparare ad affrontare”.

Partiamo con “imparare”. Da chi possiamo imparare? Da chi si sceglie sempre d’imparare? I più svegli sapranno che si dice: “impara sempre dai migliori”.

Esatto, io scelgo da Hemingway, così, come racconta in Festa Mobile, lo vedo seduto davanti al camino che brucia bucce di mandarini gettandole nella fiamma, nella sua stanza all’ultimo piano dell’albergo dove è morto Verlaine.

Mi avvicino (con passo felpato si dice in questi casi) da dietro, è ancora un ragazzo, guarda la fiamma e sussurra: “Non preoccuparti. Hai sempre scritto prima e scriverai adesso. Non devi fare altro che scrivere una sola frase vera. Scrivi la frase più vera che conosci.”

La ricerca articolo Ivan
“La ricerca del modo per andare oltre lo specchio” è il titolo del nuovo articolo di Ivan Lo Pizzo

La frase più vera che conosco? Io non ci riesco. Hanno tutti ragione (come il titolo del libro di Sorrentino), cito Hemingway, ma io non sono lui.

Hanno tutti ragione, ma chi sono questi tutti? Li conosco?

Così mi rimane di pensarci, non ho mica detto che sarebbe stato facile. Pensiamoci, un po’ come Manzoni quando la signora gli chiese come avesse fatto a scrivere un romanzo così e tanti altri bei complimenti.

“Pensandoci”, rispose lui. Non me ne volete, tutto è possibile, ma pensarci su quasi trentanni.

Ma ripeto, tutto è possibile, provo a chiamare la mia referente: “Ciao Cristina, sai, beh, per il prossimo articolo… È pronto sì, ma sai ho giusto pensato di pensarci su.. Giusto… Tren, ta.. Ni.”

– Tup! Tup! Mi sa che metterebbe giù. Continuo a pensare, che è meglio.
Calvino! Riassumo una cosa che disse, mi è venuta in mente: “Puoi imparare tutte le tecniche che vuoi, aiutano, ma non basta, sei disposto ad andare… oltre lo specchio?”

Esco dalla tasca lo smartphone per guardare l’ora, blocco lo schermo, lo schermo è bloccato…bloccato. Una parola che ritorna. Mi guardo allo schermo bloccato, non mi vedo per intero. Mi alzo dalla scrivania, sono davanti allo specchio. Bloccato! Ma se lo rompo, non mi taglio e faccio una figura di M?

Ma se non provo…

– Come si è procurato questo taglio?

Medico La ricerca

– No niente dottore, dovevo andare oltre lo specchio!

– E lei per andare oltre lo rompe?

In gamba il dottore mi ha dato la soluzione. Un amico di nome Zeno in un suo diario me l’ha sconsigliato. Lui, Zeno, lo ritiene un incapace, a me pare in gamba eh. Provo a fidarmi.

Andare oltre, mi fisso fin quando lo specchio mi fissa, starnutisco. – Salute!, – sorride e non sono io, come Vitangelo Moscarda.

– Devo tornare dal dottore e subito!
– Sbrigati! Guarda guarda! Hai il naso torto!

– Però rimango comunque un bell’uomo.     

– Ah si???

Prendo il cellulare e mi controllo il profilo su Facebook: – Guarda qui! Hai visto?
– Ma quello non sei tu. Sei ciò che credi di essere, poi c’è ciò che sei e ciò che gli altri vedono di te, ciò che tu pensi gli altri vedano…

Voglio URLARE come Gingsberg quando contengo moltitudini alla Whitman.

Poi, una fiamma fa scoppiettare nel camino una buccia di mandarino. Uff, mi ero perso nel fuoco della fiamma.

Fine (prima parte).

La ricerca del modo per andare oltre lo specchio ultima modifica: 2021-01-26T07:51:49+01:00 da Ivan Lo Pizzo

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