Il fiore all'occhiello di Francofonte: la Chiesa Madre

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La Chiesa Madre, fiore all’occhiello di Francofonte

Chiesa Madre

Fra le bellezze del patrimonio culturale presente a Francofonte, assume un ruolo particolarmente importante la Basilica di Sant’Antonio Abate. Facciamo insieme un breve giro all’interno della Chiesa Madre cittadina, cercando di ripercorrerne brevemente la storia.

Si tratta di un edificio fondato, secondo quanto ci dicono gli studiosi, tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo. Pare comunque che esso esistesse già prima della data della fondazione del paese, il 1360.

Foto: Chiesa Madre

La Chiesa Madre è stata gravemente danneggiata dal terremoto di Santa Lucia

I  terremoti del 1542, 1693 e 1990

A causa del terremoto del 1542 la basilica subisce dei danni, di misura certamente inferiore rispetto a quelli causati dal terremoto del 1693. Nel 1570, ai tempi in cui il parroco era Don Antonino Busca, si istituisce il culto della Madonna della Neve, che diventa pure la nuova Patrona di Francofonte.

Il terremoto del gennaio 1693 sconvolge la Sicilia Sudorientale, non risparmiando Francofonte. L’allora parroco Don Domenico Aralla decide di ricostruire la nuova chiesa sul vecchio sito. Nonostante i molteplici danni, i lavori vengono completati in poco più di sei anni, nel 1699. Il campanile viene ultimato soltanto nel 1717.

Chiesa Madre - particolari

Un particolare della chiesa Madre

Il terremoto di Santa Lucia del 1990 ha invece determinato la lesione parziale di alcune parti della Chiesa Madre. L’edificio, dichiarato inagibile a causa dei danni del sisma, è stato sottoposto a restauro e riaperto al culto.

Le caratteristiche strutturali

Per ciò che concerne le caratteristiche strutturali, la basilica è impostata su pianta a croce latina e la facciata è in stile romanico. Sulla parte centrale è possibile notare la presenza della torre campanaria. Al di sopra dell’arco del portale centrale troviamo un bassorilievo che raffigura l’immagine di Sant’Antonio Abate. La sommità della torre campanaria è avvonta da una balaustra. Qui è disposta la cuspide, ricoperta con piastrelle di ceramica biancoazzurra.

Ma vediamo come si presenta la basilica all’interno. È suddivisa in tre navate da sei coppie di pilastri cruciformi, i quali terminano con dei capitelli di stile corinzio. Se si entra dal portale laterale di sinistra, ci si trova di fronte ad una porticina che conduce ad un piccolo vano che a sua volta porta alla cella campanaria.

Nel 1965 è stato asportato il fonte battesimale settecentesco che si trovava nella navata destra. Quello attuale si trova invece nella navata sinistra. Sempre qui è possibile notare anche la presenza di tre altari risalenti ai secoli XVIII e XIX.

All’estremità del transetto troviamo due cappelle absidate: a destra quella del SS. Rosario e a sinistra quella della Madonna della Neve. In quest’ultima si trova il sepolcro del decano Bernardo Pico, che fu il responsabile del Santo Uffizio.

Chiesa madre

Chiesa Madre

Quanto alle cappelle absidate che si trovano ai lati del presbiterio, quella a sinistra è dedicata al SS. Sacramento, mentre quella a destra al Crocifisso. La seconda

contiene pure un altare in marmi policromi fatto realizzare dalla famiglia Vassallo, nel corso del XVIII secolo. Le decorazioni delle due cappelle sono di stile barocco.

Negli anni 1949-50 l’altare maggiore è stato demolito e sostituito da uno più grande. Risale invece ai primi anni del ‘900 il rifacimento della pavimentazione della zona presbiteriale e dell’intera chiesa.

Alla fine degli anni ’80, è stata rifatta la copertura della basilica, anche se non sono state restaurate le antiche travi disposte a capriate, che presentavano delle parti dipinte e intagliate di epoca medievale, e che forse sono state addirittura, non solo asportate, ma anche buttate via.

La Chiesa Madre, fiore all’occhiello di Francofonte ultima modifica: 2018-09-04T15:33:49+02:00 da Giuseppe Spina

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