Il cuoco pasticcere Antonio Iurato, da ormai 5 anni, vive stabilmente in Svizzera. Ha lasciato il suo paese per realizzare il suo sogno lavorativo. E sebbene sia giovanissimo, ha già fatto tanta strada.
Da francofontese che vive lontano dalla propria terra, come hai vissuto la pandemia?
“Per me è stato duro vivere la pandemia fuori dal mio paese e lontano dai miei affetti più cari. Ho avuto la possibilità di poter passare dei mesi in Germania da mia sorella e di potermi godere di più la mia amata nipotina Sofia. Sono stati dei lunghi mesi che mi hanno portato a capire quanto siano importanti gli affetti familiari, ciò che molto immigrati come me a volte non pensano. Mi auguro che tutti possiamo ritornare a vivere la nostra normalità!“.
Cosa significa per te dover restare lontano dalla tua famiglia e dalla tua terra?
Nonostante siano passati quasi 5 anni anni, restare lontano dalla mia famiglia e dalla mia terra non mi è ancora del tutto facile. Stento a credere ancora come, in giovane età, sia stato capace di affrontare determinate scelte. Resto dell’idea che a volte occorre armarsi di coraggio, mettersi sulla buona strada e avviarsi verso i propri sogni. Tutto ciò che consiglio a molti giovani come me che decidono di intraprendere una determinata carriera.”.
Veniamo adesso alla tua professione: essendo tu un cuoco pasticcere, quanto conta lo studio e l’aggiornamento per essere sempre al passo con le ultime tendenze anche in fatto di cucina?
“Nella vita, come in ogni professione, è importante il sapere, o meglio, il conoscere ed essere al continuamente aggiornato. Fin da piccolo ho sempre avuto la passione per la cucina e ho sempre cercato, con qualsiasi mezzo, di potermi aggiornare. Mi sono messo in gioco, ho gareggiato con ragazzi della mia stessa età e tutto ciò all’inizio mi è servito tantissimo per poter maturare a livello professionale”.
E tu in che modo cerchi di tenerti sempre aggiornato con le ultime novità relative al tuo settore?
“Cerco sempre di seguire dei corsi di aggiornamento per essere al passo con le nuove tendenze culinarie. Da qualche anno a questa parte devo dire di aver dedicato più tempo alla pasticceria. Lo scorso anno, per esempio, ho avuto modo di poter seguire un corso tecnico- pratico di pasticceria moderna e avanzata, con un noto chef pasticcere, Tommaso Molara. Questo corso mi ha dato l’opportunità di potermi esprimere ancora di più nella realizzazione dei miei piatti, e di farmi conoscere a livello professionale. Mi piace mettere sempre me stesso in tutto quello che faccio!”.
Da cuoco pasticcere, in cucina conta più la creatività o il sapore del piatto?
“Un piatto deve avere due caratteristiche essenziali: la creatività, ovvero bisogna saper abbinare gli ingredienti di un piatto; il sapore, che dona la giusta appetibilità”.
Ci si può improvvisare esperti in cucina?
“Credo proprio di no, anche perché si ci mette la faccia quando si cucina. A mio avviso, bisogna essere responsabili”.
Quali rinunce devi fare per portare avanti la tua professione? Cosa significa per te cucinare?
“Non credo di dover fare delle rinunce per potare avanti il mio lavoro. Cucinare significa dare tutto me stesso. Mentre sono tra i fornelli penso sempre a qualcuno. E come si sa, chi pensa a qualcuno e lavora con il cuore, non può non creare dei capolavori”.
Secondo te, quali sono i piatti che rappresentano la Sicilia all’estero?
“I piatti che rappresentano la Sicilia all’ estero sono la norma e il cannolo siciliano”.
Tutte le foto dell’articolo sono state concesse da Antonio Iurato
Mette tanta passione nel suo lavoro…complimenti!
Ok!