Pasqua 2020: il suo significato ai tempi del Covid-19 - itFrancofonte

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Pasqua 2020: il suo significato ai tempi del Covid-19

Pasqua 2020

La Pasqua 2020 sarà certamente ricordata da tutti proprio perchè, a fronte dell’emergenza Coronavirus, le celebrazioni si svolgeranno senza la cittadinanza. Inoltre, non ci saranno nemmeno le tradizionali processioni della settimana Santa. A tal proposito, abbiamo contattato telefonicamente padre Luca Gallina, parroco della Chiesa Madre.

Pasqua 2020: “Celebrazioni senza concorso di popolo”

“In obbedienza al decreto e alle leggi che bisogna rispettare in questo periodo, preoccupata com’è la chiesa di contribuire alla salute e alla crescita della società, le celebrazioni saranno senza concorso di popolo”: spiega padre Luca Gallina. “Ovviamente non si terranno le processioni e tutte quelle tradizioni che appartengono alla pietà popolare e che caratterizzano la Settimana Santa a Francofonte. Sarà una Pasqua diversa, particolare. Ma certamente sarà Pasqua anche quest’anno”: sottolinea.

Pasqua 2020: quale stato d’animo?

“Lo stato d’animo con il quale si affronterà sarà segnato da un lato dalla tristezza di non poter partecipare ai riti fondamentali della nostra fede”: spiega. “La Pasqua da’ senso e significato a tutto l’anno liturgico, a tutta la vita delle parrocchie e della Chiesa cristiana. Dall’altro sarà una Pasqua segnata dalla speranza di tornare a celebrare come comunità i misteri della nostra salvezza. Ma in maniera nuova, cambiati in meglio da una situazione eccezionale che da difficoltà deve diventare opportunità. La difficoltà di non poter fare quello che attendevamo da un anno, deve diventare opportunità per comprendere che, quello che noi abbiamo come francofontesi e come cristiani, è di una ricchezza tale da non poter essere sprecato. Ma anzi, va vissuto giorno dopo giorno e anno dopo anno”.

Pasqua 2020 Domenica Pasquale

Un momento della domenica di Pasqua dello scorso anno

Pasqua 2020: come va vissuta

“La Settimana Santa, tradizionalmente, vede la celebrazione dei misteri della nostra salvezza. E poi ci sono le processioni che danno forma al sentire popolare”: ci dice. “Quest’anno avremo la grande possibilità di mettere in ordine le cose, e dare a ogni cosa la giusta importanza. Ci mancheranno le processioni, ci mancherà la pietà popolare; ma tutto questo ci servirà per capire cosa è importante nel nostro cammmino di fede. Le celebrazioni sono certamente la realtà più importante che noi dobbiamo vivere e nella quale siamo coinvolti come credenti. Le processioni ci aiutano ad unirci a quello che Gesu ha fatto nella sua Pasqua”: spiega ancora il parroco della chiesa Madre.

“Il mondo deve prendere coscienza della situazione in cui si trova”

“C’è un mondo che deve prendere coscienza della situazione in cui si trova”: sottolinea ancora padre Luca Gallina. “Una situazione di indifferenza nei confronti del creato e che ha portato ad offendere l’umanità stessa. Il papa ha detto che pensavamo di poter vivere sani in un mondo malato. Siamo andati avanti imperterriti di fronte alle ingiustizie, alle guerre e alla povertà e invece ci veniva chiesto di fermarci: è proprio questo il monito del papa. Fermiamoci. Un virus ci ha costretto a fermarci. Prendiamo coscienza di quello che stavamo facendo di male al creato, all’ambiente e all’umanità stessa e ritorniamo indietro. Diventiamo diversi, attenti e responsabili custodi della terra che abitiamo”.

Padre Luca Gallina: “Dio è dalla nostra parte”

“Il Papa ha pure chiesto al Signore di non lasciarci soli in questa tempesta perché noi così la stiamo vivendo. Una tempesta che ci fa mancare la terra sotto i piedi, che ci toglie ogni sicurezza. Ma non dobbiamo dimenticare che Dio è dalla nostra parte, che ascolta la nostra sofferenza e la fa propria. E ci viene incontro per superare questo momento di sofferenza e essere diversi, migliori rispetto a prima. Quella scena del Papa, da solo, in piazza San Pietro rimarrà il simbolo di questa pandemia e dovrà sempre ricordarci quello che noi non dobbiamo fare di male e quello che, invece, dobbiamo e possiamo fare in bene”.

“Non siamo creatori, ma creature”: l’esperienza del Coronavirus

“L’esperienza del coronavirus ricorda a tutti noi che non siamo creatori e nemmeno onnipotenti”: ci dice padre Luca quando parla della pandemia. “Ma siamo creature che sperimentano ogni sorta di limite, anche quello della malattia. Il coronavirus ci ha riportato a una dimensione più vera. Noi non siamo i padroni del mondo. Tanto è vero che la malattia può toglierci ogni tipo di sicurezza. Questo può essere un grande insegnamento: l’uomo può essere grande nella misura in cui rimane umile e non dimentica la dimensione in cui vive. Quando dimentica ciò che è, diventa capace di far male e di offendere“: sottolinea.

Pasqua 2020 Domenica Pasqua

Un momento della domenica di Pasqua dello scorso anno

“E questo in una situazione di grande emergenza ritorna tutto al proprio posto. Diventiamo consapevoli che dobbiamo fare i conti con la nostra umanità, che da un lato è bella perché è dono di Dio; dall’altra presenta tanti limiti che non vanno oltrepassati con la presunzione di poter fare tutto quello che vogliamo. Il messaggio che va ricordato a tutti in occasione di questa Pasqua diversa è che Cristo risorgerà ancora una volta affinché noi possiamo risorgere. E mai come quest’anno abbiamo bisogno di sperimentare la sua risurrezione nella nostra vita. Mai come quest’anno l’esperienza della risurrezione sarà profonda e anche diversa perché la potremo sperimentare quando pian piano torneremo alla normalità”: conclude.

Pasqua 2020: il suo significato ai tempi del Covid-19 ultima modifica: 2020-04-07T08:44:14+02:00 da Cristina Scevola

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