San Martino a Francofonte, tra storia e tradizioni a tavola

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San Martino a Francofonte, tra storia e tradizioni a tavola

Botti San Martino

L’11 novembre si celebra San Martino. E oggi vogliamo raccontarvi come si svolge questa giornata di festa nel nostro territorio.

San Martino

Martino di Tours è stato un vescovo cristiano vissuto intorno al IV secolo d.C. (dopo Cristo). Nato in Pannonia, regione dell’Impero Romano (l’attuale Ungheria), era figlio di un veterano di guerra, il quale lo spinge ad arruolarsi come soldato scelto. Quando parte per la Gallia, in quanto membro dell’esercito romano, accade un evento che gli stravolge la vita. Martino, infatti, nel corso di una ronda notturna, si accorge della presenza di un mendicante, il quale tremava per il freddo. Provando pietà nei confronti del povero uomo, Martino taglia il suo mantello e gliene consegna una metà. Durante quella stessa notte, gli appare in sogno Gesù, il quale dice ai suoi angeli: “ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito”. Al risveglio, ritrova il mantello integro che viene consegnato come reliquia diventando parte della collezione dei re Merovingi dei Franchi.

Vino

A san Martino, ogni mosto diventa vino

Martino, che non è battezzato, diventa cristiano a tutti gli effetti. Dopo aver servito l’Impero per vent’anni, all’età di quarant’anni decide di abbandonare tutto per dedicarsi alla vita monastica. Viaggia con l’obiettivo di convertire i pagani e alimentare il cattolicesimo, specie nelle campagne. Nel 317 D.C. viene proclamato vescovo di Tours, anche se non tutti sono d’accordo a causa delle use origini plebee. Da vescovo, continua a vivere nella casa, piuttosto semplice, da monaco. Inoltre, fa costruire monasteri e compie dei miracoli che lo hanno portato, in seguito, ad essere santificato. Pare che tra i miracoli ci siano tre casi di risurrezione. Muore l’8 novembre 397 D.C.; tuttavia, il funerale viene celebrato dopo tre giorni, ovvero l’11 novembre. Il Santo ha ispirato la celebre poesia di Giosuè Carducci dal titolo ‘San Martino’.

La festa a Francofonte

San Martino è sicuramente sinonimo di buon vino e (tanto) ottimo cibo. Infatti, la tradizione vuole che in questo giorno si aprano le botti e si assaggi  il vino novello ottenuto dalla vendemmia. Difatti, esiste proprio un detto che ricorda questo evento: ‘a San Martino ogni mosto diventa vino’. In genere, in questo giorno, i francofontesi si riuniscono per pranzi e cene speciali. E dunque, questa festa diventa anche l’occasione per stare insieme e vivere dei momenti di allegria e di spensieratezza. Di solito si fa la spesa con largo anticipo, in modo da avere tutto l’occorrente necessario.

Caldarroste

Le caldarroste, insieme al vino, sono le protagoniste della tavola

I luoghi prescelti sono la campagna; oppure, in alternativa, la casa. Si ci organizza soprattutto per le cene. I piatti prediletti della tradizione sono le immancabili ‘mpanate a base di broccoli, patate, ancita nostrana; pizze; salsiccia; carne arrostita alla brace. Per quanto riguarda i dolci, spazio a crispelle e spinciuna di riso. E poi ancora, le protagoniste assolute (insieme al vino): le castagne, mangiate preferibilmente a volontà. Tutto si cucina sul posto (il classico arrusta e mangia); c’è chi invece preferisce preparare qualche ora prima i vari piatti in modo da cenare senza intoppi. Insomma, non vi resta da scegliere quale piatto gustare!

San Martino a Francofonte, tra storia e tradizioni a tavola ultima modifica: 2019-11-08T15:56:48+01:00 da Cristina Scevola

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